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ANCONA - Pochi ingredienti, ma molti nomi, diverse forme e tanto gusto: i dolci di carnevale fanno parte della tradizione culinaria marchigiana. Aggiungono un tocco di bontà ad una delle feste più antiche e colorate che ci siano. Nessun senso di colpa però, la dieta può pure aspettare ancora qualche giorno, fino all’inizio della quaresima. Spazio dunque alle padelle e al palato, prima di dire, alla fine del martedì grasso, come facevano i nostri nonni a Recanati: «Carnevà non me lascià che non posso digiunà».
La tradizione
Castagnole e scroccafusi, cicerchiata e sfrappe, sono inseriti nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani delle Marche del ministero delle Politiche agricole. C’è chi considera gli scroccafusi analoghi alle sfrappe, ma la ricetta è più simile a quella delle castagnole. Si impastano farina, uova, zucchero, con un po’ di olio, di mistrà e di scorza grattugiata di limone.
L’eleganza
La cicerchiata forse è più bella, se vogliamo più colorata (la ricetta nel box), di sicuro più elegante, seppur semplice, nella presentazione. Sulle tavole o nei negozi, nei forni o nelle pasticcerie, si trovano nei vassoi, in piccole cartate come fossero paste, bianche o scure. In questo caso, nel miele utilizzato per legare le palline va messo un po’ di cacao. Gli stessi ingredienti della cicerchiata, che nel Napoletano chiamano struffoli, con palline più grandi e si usano a Natale, possono essere utilizzati per un impasto più consistente, da stendere a rettangolini e friggere. Frappe, sfrappe o chiacchiere? I nomi sono tanti, ma il gusto è sempre lo stesso.
Sapore d’arancia
Facili da preparare, e vera delizia per denti e palato, sono gli arancini: un solo impasto, due cotture, fritta e al forno. L’impasto per quattro persone si ottiene con 300 grammi di farina, 1 uovo, 125 ml di latte, 25 grammi di margarina, 15 gr. di lievito di birra. Amalgamato bene il tutto, si fa lievitare un’ora, poi si stende cercando di lasciare la sfoglia di forma rettangolare e spessa 2 mm, si fa lievitare coperta ancora un po’. Quindi si cosparge con 125 gr. di zucchero, buccia di un’arancia e un pizzico di buccia di limone grattugiate. Arrotolato, si taglia a fettine di 4 cm, che si friggono in olio o strutto, oppure si cuociono al forno, in una teglia, a 180 gradi, per circa 10 minuti. I limoncini? Basta invertire le proporzioni della bucce di arancia e di limone. Buonissime sono anche le pesche dolci, con ripieno di creme. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico