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ANCONA - La donna del Duemila si è veramente emancipata dagli stereotipi? Come sono cambiate le dinamiche uomo/donna? Quali sono le moderne difficoltà di relazione? Sono tutte domande alle quali, tra il serio e il faceto, si tenterà di dare risposta nello spettacolo “Mi vedo co’ uno” in programma sabato sera, alle 21, al teatro Panettone di Ancona.
I luoghi comuni
«Nella pièce interpreto cinque donne molto diverse, che però parlano dello stesso argomento: l’atteggiamento di fronte alla possibilità di una relazione – spiega Alessandra De Pascalis, attrice, cantante, ballerina cresciuta alla scuola di Gigi Proietti -. Il luogo comune è che sia sempre l’uomo a non volersi impegnare. In realtà la responsabilità è spesso al 50%. Anche le donne si lasciano sovente prendere dagli aspetti più superficiali, mentre dovremmo capire che le relazioni sono tutte impegnative».
I sold out
Da notare che lo spettacolo, vincitore del Roma comic off 2019 e reduce da una serie di sold out, è un fuori programma rispetto alle rassegne organizzate dal gruppo teatrale Recremisi, con il quale il direttore artistico Massimo Duranti prova a esplorare la possibilità di far approdare al Panettone spettacoli che girano l’Italia, senza però riuscire ad approdare sulla ribalta dello Teatro Sperimentale o delle Muse: «Il Panettone si sta facendo un nome tra gli addetti ai lavori. Sono molti a chiederci di venire a recitare qui. Vediamo come va questa prima esperienza e poi valuteremo».
L’apripista
Intanto Alessandra De Pascalis è entusiasta per aver potuto fare da apripista: «Io ho un legame speciale con questa terra in quanto il mio bisnonno era marchigiano e ogni volta che ho lavorato qui mi sono sempre trovata benissimo. Anche perché romani e marchigiani sono molto simili. Ad Ancona poi, avete questo teatro meraviglioso che è qualcosa di unico. A Roma ci sono tanti teatri off di periferia, ma nessuno è così bello. Inoltre non molti, fuori della capitale, avrebbero scommesso su uno spettacolo come questo». Benché l’attrice non sia certo una sconosciuta, visto le molteplici apparizioni in fiction e serie televisive, da “Una pallottola nel cuore” a “Un medico in famiglia”, fino ai recenti “Carla”, “Permette Alberto Sordi” e “In arte Nino”. Però i ricordi più belli sono legati a Gigi Proietti: «Un gigante. Un grande professionista. Ma anche una persona educata e generosa. A lui devo tutto». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico