Carlo Cecchi riparte in tournée da Ancona con due atti unici di Eduardo De Filippo, lo spettacolo ripreso da Rai5

Carlo Cecchi sul palco con Angelica Ippolito
ANCONA - Riparte da Ancona la tournée di “Dolore sotto chiave” / “Sik Sik l’artefice magico” di Eduardo De Filippo con Carlo Cecchi,...

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ANCONA - Riparte da Ancona la tournée di “Dolore sotto chiave” / “Sik Sik l’artefice magico” di Eduardo De Filippo con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta, regia di Carlo Cecchi. La produzione è di Marche Teatro , Teatro di Roma, Elledieffe. Lo spettacolo riallestisce ad Ancona e sarà in scena al Teatro delle Muse da oggi, 18 novembre, a domenica 21 come quarto appuntamento della stagione teatrale (giovedì 18, venerdì 19 ore 20,45, sabato 20 ore 16 e ore 20,45 e domenica 21 ore 16,30). Lo spettacolo durante le repliche di Ancona sarà ripreso da Rai5 per una prossima messa in onda su Rai5, canale 23 del digitale terrestre.

 

 
Il radiogramma
“Dolore sotto chiave” nasce come radiodramma nel 1958, andato in onda l’anno successivo con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Viene portato in scena due volte con la regia dell’autore, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964 (insieme a Il berretto a sonagli di Luigi Pirandello) per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli e nel 1980 (insieme a Gennareniello e Sik-Sik l’artefice magico) con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. In  “Dolore sotto chiave” torna in scena il tema della morte, affrontato da Eduardo in tante sue opere, in chiave comica, seria o semiseria: da ”Requie a l’anema soja”, al primo atto di ”Napoli milionaria!” fino al parodistico funerale dell’ultimo lavoro,  “Gli esami non finiscono mai”. La morte fa il suo corso – sembra dire Eduardo – portando con sé un carico di lutti, ma all’uomo non resta che affrontarla, perché anch’essa fa parte della vita e cercare di negarla, di non riconoscerla, significa negare la vita stessa.


L’artefice magico


“Sik-Sik l’artefice magico”, atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento. «Come in un film di Chaplin” - dice Carlo Cecchi - è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo. L’uso che Eduardo fa del napoletano e il rapporto tra il napoletano e l’italiano trova qui l’equilibrio di una forma perfetta. Con De Filippo, attraverso le disavventure di un disgraziato prestigiatore, è messa in scena nel suo accadere, quell’invenzione che, grazie al genio dell’autore, fece nascere dalla tradizione del teatro napoletano la maschera-personaggio di Eduardo». La biglietteria è aperta un’ora prima dell’inizio degli spettacoli. Prenotazione gruppi o scuole 07120784222, info@marcheteatro.it. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico