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ACQUAVIVA PICENA - Tra le fortezze meglio conservate delle Marche, quella di Acquaviva Picena sarà la protagonista, nella nostra regione, della XXIV edizione delle Giornate nazionali dei Castelli, domani e domenica: un weekend da trascorrere nell’atmosfera suggestiva e fiabesca degli edifici difensivi che la storia medievale e rinascimentale ci ha tramandato. L’iniziativa, a cura dell’Istituto Italiano Castelli, coinvolge 37 siti in 19 regioni e prevede, dopo l’estate, nuovi appuntamenti nei giorni 16, 17 e 23 settembre, in occasione delle Giornate europee del Patrimonio.
L’accoglienza
Ad Acquaviva Picena, domattina alle 10, i visitatori saranno accolti dal presidente della sezione marchigiana dell’Istituto Nazionale dei Castelli, dottor Marcello Verdecchia, nel Piazzale della Rocca. Illustrerà, dopo il benvenuto del sindaco Sante Infriccioli, l’iniziativa e l’importanza che riveste, permettendo al pubblico la conoscenza diretta delle straordinarie architetture difensive.
La camminata
Il pomeriggio sarà dedicato a una camminata nel centro storico, a partire dalla piazza san Nicolò. Le visite guidate proseguiranno anche la domenica, tra la fortezza medievale, l’Incasato del Colle, fino alla Sala del Palio, a Palazzo comunale. Comprenderanno una dimostrazione dell’antica lavorazione delle pajarole: appartiene infatti alla tradizione, di cui Acquaviva va fiera, la realizzazione a mano di cesti di frumento, vimini o canne palustri, di cui si occupano le donne. Nel Museo della Pajarola ne è esposta una ricca collezione, assieme alle bamboline di paglia, la cui confezione si è aggiunta, dagli anni Settanta, a quella dei cesti. Ha sede nel mastio della Rocca, imponente struttura che corona la cinta muraria, munita di otto torri poligonali e cilindriche, su cui si aprono tre porte d’ingresso al borgo.
Le tradizioni
Come in tutti i siti coinvolti nelle Giornate nazionali dei Castelli, anche ad Acquaviva il weekend sarà un’occasione per godere di indimenticabili paesaggi a perdita d’occhi dall’alto degli spalti, e per conoscere, assieme a rocche e chiese, le tradizioni del luogo e le specialità enogastronomiche. «I castelli italiani – ha commentato la presidente dell’Istituto Italiano Castelli, Michaela Marullo Stagno d’Alcontres, nel presentare l’iniziativa - sono un tesoro composto di storia, di geografie sociali, di gesta di donne e uomini, che nei secoli hanno popolato e animato territori, guidato economie, grazie alla cultura del saper fare italiano. Salvaguardare i castelli non è solo materia di architettura, restauro, filologia e alto artigianato, ma serve a rivitalizzare siti spesso dimenticati, legati indissolubilmente a città e borghi, vallate e belvederi. Il turismo castellano è capace di risvegliare anche le aree più interne delle nostre regioni, rivalutando l’economia e le risorse locali». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico