ANCONA - Sessant'anni fa la televisione italiana dopo cinque anni di prove tecniche iniziava ufficialmente le trasmissioni. Cambiava un mondo. Dalla radio, che ha ben 90...
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La Rai compie 60 anni, cosa ricorda del suo arrivo in azienda?
"Tanta emozione. Ho incontrato le gemelle Kessler e Alberto Sordi. Mi sembrava un gioco, ma poi mi hanno subito "inquadrata" con dei corsi di ambientamento per conoscere bene il mezzo e i luoghi dove lavoravo. Ho subito capito che si trattava di un impegno d'equipe e non solitario".
Tanti personaggi, chi le è rimasto nel cuore?
"Difficile citarne alcuni tralasciando altri. Comunque a primo impulso direi Edmondo Bernacca, Corrado Mantoni, Mike Bongiorno e le colleghe Roberta Giusti e Beatrice Cori".
Cosa le ha dato la Rai?
"Quasi tutto. Il lavoro, ma anche una famiglia. In azienda ho conosciuto mio marito il regista Antonio Moretti: ci siamo inseguiti per tante trasmissioni e poi ci siamo… sposati".
La televisione ha veramente sostituito il focolare domestico?
"All'inizio era uno strumento aggregante. Ora con la diffusione di centinaia di canali e delle nuove tecnologie ci sono televisioni in ogni stanza e sui telefonini… isolando l'individuo".
Un mezzo che fin dal suo esordio ha cambiato i costumi degli italiani, i pro e i contro.
"All'inizio sicuramente bene: insegnava a leggere e scrivere e c'erano i primi grandi sceneggiati che portavano la cultura nelle case degli italiani. Poi la società è cambiata e con essa anche i programmi".
Lei è stata la prima annunciatrice della Tv a colori.
"Era il 4 novembre del 1961 e mi trovavo nella sede Rai di Torino. Comunque il mio primo annuncio in Tv è stato il 26 luglio sempre di quell'anno. Due momenti molto emozionanti".
E cosa è cambiato con l'arrivo del colore?
"Con il colore è arrivata la realtà, anzi… i reality".
Qualche aneddoto.
"Ricordo con emozione la presentazione del film Marcellino pane e vino fatta alla presenza di Giovanni Paolo II nella Sala Nervi. A un certo punto il Papa si è messo a commentare il film e così mi sono travata ad averlo nell'occasione come partner televisivo".
Quanto delle Marche ha portato con la sua presenza alla Rai?
"Credo moltissimo: parlo sempre delle Marche. In particolare della cucina.".
Se la televisione compie 60, la radio ne fa 90. Quale mezzo preferisce.
"Ascolto sempre la radio. Le mie prime esperienze a Radio Marche con Mario De Cicco, ma la televisione è casa mia. E continuo, bontà loro, a frequentarla". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico