ANCONA - Un grand tour di immagini sulle tracce di Giacomo Leopardi. Il documentario «Le Marche e Leopardi» ripercorre i luoghi dell'anima del poeta di Recanati, scritto e...
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Non solo Recanati, il «natio borgo selvaggio» che rimane comunque il cuore della tradizione e delle suggestioni leopardiane. Ma strade antiche, borghi, piazze, biblioteche (come quella di Pesaro, dove si trovano alcune lettere originali), teatri storici. E poi i giochi d'epoca come la Palla al bracciale, ancora oggi giocata a Treia (Macerata), alla quale Leopardi dedicò versi, e la musica di Rossini, Spontini e Pergolesi.
Alternate alle immagini, testimonianze e racconti, tra gli altri dello scultore Valeriano Trubbiani (che al poeta ha dedicato una parte consistente della sua produzione) e lo scrittore Francesco Scarabicchi. Le Marche al tempo di Leopardi, ma con aperture verso la modernità come la sequenza dedicata a Osvaldo Licini e alla sua casa-museo di Monte Vidon Corrado.
«È un modo per riscoprire Leopardi, non quello dei libri di scuola - ha detto il regista Scillitani -, ma il Giacomo che emerge dai racconti della famiglia», oggi rappresentata dalla contessa Olimpia Leopardi. E, secondo il produttore Berardi, è anche «un modo per renderlo fruibile e potabile che sta facendo scuola». Il video, che sarà disponibile su YouTube e su richiesta di istituzioni e scuole, rientra in una serie di iniziative dedicate dalla Regione Marche al poeta, in un'ottica di promozione turistica e culturale delle eccellenze locali.
«L'investimento che le Marche hanno fatto in questa legislatura sulla figura e il pensiero di Giacomo Leopardi non ha avuto precedenti». Così, in una nota, l'assessore regionale alla Cultura Pietro Marcolini, in merito alla presentazione del documentario «Le Marche e Leopardi».
«Si tratta di un investimento strategico - spiega - che ha riguardato non solo la politica culturale, ma quella turistica, dell'internazionalizzazione e più complessivamente l'immagine del nostro territorio. Il video completa un'iniziativa editoriale di pregio, che ha concorso alla diffusione della conoscenza di Leopardi presso un pubblico consapevole, e costituisce un valido documento per allargare lo sguardo sulle Marche al tempo di Leopardi, attraverso immagini, tracce e voci che lo rendono ancora presente nella regione in cui nacque e ne amplificano la vitalità della poesia e del pensiero».
«Siamo soddisfatti - conclude - di aver arricchito la serie di attività dedicate al grande poeta con uno strumento di valore anche educativo che ci consentirà di veicolare in modo ancora più efficace e interessante le Marche in Italia e all'estero». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico