I "2015 personaggi" di Max Giusti conquistano il Teatro dell'Aquila

I "2015 personaggi" di Max Giusti conquistano il Teatro dell'Aquila
FERMO - Si sente a casa Max Giusti. Le sue origini marchigiane (nonostante lui sia nato a Roma, papà e nonno sono fermani Doc) non tradiscono e lui gongola nell’enfatizzarle....

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FERMO - Si sente a casa Max Giusti. Le sue origini marchigiane (nonostante lui sia nato a Roma, papà e nonno sono fermani Doc) non tradiscono e lui gongola nell’enfatizzarle. E’ tornato quindi nella “sua” Fermo, con il suo spettacolo “2015 personaggi” che celebra i quasi trenta anni di carriera di Max Giusti e, appunto, i personaggi che lo hanno accompagnato, reso noto e fatto amare dal grande pubblico.


L’appuntamento al Teatro dell’Aquila è promosso in collaborazione con l’associazione culturale Lagrù che, con Max Giusti, ha un rapporto speciale.



L’artista, infatti, è il padrino del progetto Marche Tube, prodotto da Lagrù e con gli artisti Piero Massimo Macchini (che a Giusti è peraltro legato da vincoli di parentela), Michele Gallucci, Paolo Rocchi: Giusti ne è l’ispiratore perché è stato tra i primi ad aver esaltato la marchigianità nella sua produzione televisiva e artistica.



La conferenza stampa a margine dello spettacolo di ieri è stata introdotta da Priscilla Alessandrini, presidente dell’Associazione e da Graziano Di Battista, presidente della Camera Commercio Fermo e Unioncamere: “Ci piace in tutte le occasioni raccontare le eccellenze del nostro territorio. E Max lo ha sempre ricordato e valorizzato”.

“Il senso della mia collaborazione è condivisione, appartenenza ad un territorio”, ha spiegato Max Giusti. “Un know how di tradizione, un trasudare di umanità. La genuinità di questo territorio si respira. Nei ragazzi di Marche Tube vedo la stessa energia che io avevo quando ho iniziato con Quelli che il calcio. E’ stata un’operazione intelligente, fatta a piccoli passi. E sta crescendo in maniera sana, solida. Erano 15 anni che non tornavo in questo teatro, ci avevo visto “Lu curato di campagna” da piccolo, ed è un’emozione incredibile ora vedere questo teatro sold out per me. Le Marche sono il centro della moda, ma non si sanno vendere. In fondo anche perché il marchigiano sta bene come sta, e non vuole osare più di tanto. Qui si possono fare un sacco di soldi! Ho rimesso in scaletta il racconto del mare, frammenti di vita di fine anni ’70. E la grande dignità e voglia di lavorare di questo territorio”.



A proposito di valorizzazione del territori, ha preso la parola Fabio Verdecchia, titolare di Tecno General, che sostiene Marche Tube sottolineando il valore delle sinergie sul territorio. Ha poi proseguito Piero Massimo Macchini, che ha avuto l’idea di Marche Tube 3 anni fa: 13 persone, 250 spettacoli all’anno, contenitore di sketch comici che ironizzano sulle Marche. “Partiamo dalla nostra essenza per farla conoscere al mondo. Max è stata una fonte di ispirazione continua. Un professionista incredibile che ci ha dato linfa vitale per il progetto. Ha saputo capire quando il concetto di “Radical-grezzo”, inteso come non contaminata, pulita, originale”.



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Corriere Adriatico