Giulia Ciarapica, la regina del blog: «Divoro libri ma anche con il cibo mi do da fare»

Giulia Ciarapica
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Giulia Ciarapica fa un mestiere che, forse, nonna Giuliana non saprebbe pronunciare bene, con quelle due parole inglesi messe insieme e quel termine - blogger - che va tanto di moda. In pratica, attraverso i suoi profili sui social e un blog coloratissimo che sprizza tutto il suo connaturato entusiasmo, Giulia legge - anzi divora, e rigorosamente sulla carta di cui si professa appassionatissima - libri e romanzi, dando consigli ma stando sempre attenta. «Perché consigliare ha peso non indifferente - avverte - Ogni libro ha una sua storia, una sua autonomia e una propria entità. È come se fosse una persona non in carne e ossa ma di carta e parole e, come persona, ha sempre qualcosa di preciso da comunicare al suo lettore. Per questo, se incontrata nel momento sbagliato, può farti male” - spiega. E se invece quella trama avesse in serbo per il lettore le parole giuste al momento giusto? Allora ne nascerebbe un vero, profondo, viscerale amore - come quello che Giulia Ciarapica - 28enne book blogger di Casette d’Ete, tutta sorriso e follower sparsi tra il blog Chez Giulia e i suoi profili su Facebook, Twitter e Instagram - coltiva ogni giorno, avendo fatto della sua passione un lavoro e la sua gioia.


Un amore scoperto tardi
«L’amore per la lettura l’ho scoperta tardi, intorno ai 14 anni. Mi sono appassionata di questo mondo accogliendo il consiglio di mia madre e ricevendo dalle sue mani ‘L’Isola di Arturo’ di Elsa Morante: mi aveva suggerito di leggerlo pensando che l’avrei apprezzato ed infatti, è stata una vera folgorazione. Ancora oggi adoro quella storia, perché è una fiaba in tutto e per tutto ma fortemente ancorata alla realtà. E, poi, è un capolavoro firmato da Elsa Morante, che è la mia paladina. Una donna e una scrittrice che ammiro tantissimo e a cui un po’ invidio anche il legame con Alberto Moravia, che svetta insieme alla Morante nel mio cuore così come nella mia biblioteca personale. Tutti e due hanno un posto speciale nella mia vita e a me piace pensare che anche qualcosa di mio sia andato a loro, come lo strass che si è staccato dalla mia maglia durante la visita alla casa natale di Moravia a Roma ed è finito proprio al centro del letto che i due avevano condiviso». 

Quel piccolo frangente di luce
«Di tanti posti nel mondo - spiega ancora Giulia con un sorriso - quel piccolo frammento di luce ha deciso proprio di finire lì la sua storia, incastonato nello scrigno d’amore di due grandi persone prima e oltre che due grandi scrittori. Probabilmente, quello strass è ancora lì e sarò pazza, esagerata o del tutto priva di senno, ma quell’episodio io lo considero un segno del destino». Le virgolette che incorniciano il sorriso di Giulia - quelle che compaiono in tante delle sue foto pubblicate su Instagram - ora, si stagliano contro guance che si sono tinte di rosso. Non è imbarazzo o timidezza, però. È solo l’incarnazione perfetta del più vibrante entusiasmo, di una voglia di comunicare, di aprirsi, di relazionarsi e di guardare al mondo che lei spiega solo come predisposizione naturale, caratteristica genetica e Dna. «Io sono esattamente così come appaio nelle foto o nei miei post: solare, energica, sorridente. Non ho filtri né pose impostate: con i miei follower ho costruito un rapporto di apertura completa e totale sincerità. Nel blog, attraverso i libri che recensisco e con le foto che pubblico, racconto la mia vita e appaio così come sono. Spesso mi faccio vedere scapigliata, struccata, in tuta o con maglie comode e abbondanti: se ho urgenza di comunicare qualcosa - che sia un mio parere su un libro così come una questione che mi sta a cuore o qualcosa che, invece, mi dà ai nervi - lo dico e scatto foto o faccio dirette live dove mi trovo».
Forse - addita ancora Giulia - dipende tutto da quell’inclinazione naturale a sorridere, a colorare tutto di ottimismo ed entusiasmo. «Io sono una persona solare. Lo sono sempre stata e non ho certo intenzione di smettere ora. Tutto quello che faccio non è mai finto o forzato. Anzi, forse a volte mi contengo fin troppo, per non esagerare». 

Emozioni a tutto tondo
«Sono passionale, allegra - continua Giulia - spontanea, istrionica, egocentrica al limite dell’antipatia. Ma sono anche ironica e molto autoironica e forse questo mi ha aiutato più di tutti a diventare quello che sono ora: una ragazza che - nel bene e nel male - ha costruito una personalità forte e ha maturato un entusiasmo naturale verso tutto quello che la circonda. Sono sempre stata così - puntualizza - e così sono anche sui social e nel mondo digitale così come in quello reale. Una che va avanti per la sua strada senza paura dei giudizi e di quello che pensano gli altri, consapevole di quella che è e ferma su questo. L’hanno capito tutti subito, sin da quando ero bambina. In quarta elementare un mio compagno di classe, volendo farmi un dispetto e minare quella mia immagine di bambina brava, posata e studiosa, prima della ricreazione aveva messo della colla sulla mia sedia sperando che io, al rientro, mi ci sarei seduta sopra. Ho assistito a questa scena nascosta dietro la porta ma ho fatto finta di niente. Semplicemente, sono rientrata in classe un po’ prima degli altri e ho scambiato le sedie, dando al mio compagno quella macchiata di colla e prendendo io la sua. Quando è entrata la maestra ed è venuto il momento di sederci, a lui è toccata la sedia che all’inizio era destinata a me: l’ho guardato con soddisfazione, certa che il messaggio che forse sarebbe stato meglio per lui stare fermo gli sarebbe arrivato forte e chiaro».

Messaggio agli haters

Il messaggio è forte e chiaro anche per gli “haters”, quelli che in rete seminato odio attraversi commenti al vetriolo. «Li tratto esattamente come il mio compagno di classe: sono sempre quella che vede, scambia la sedia e va avanti come nulla fosse, certa di me e di quello che faccio». Nelle parole di Giulia trasuda la fibra di donna forte e consapevole. «Passionale e sanguigna» - dice lei di sé. E poi felice, di quell’allegria che solo le tavole belle imbandite sanno assicurare. «Adoro mangiare - confessa. E sai qual è la frase d’amore più bella che esista al mondo? - chiede Giulia con tono furbo e malizioso - «È ‘Hai mangiato?’ L’ho letto dalla Morante e concordo a pieno. È la domanda più pregna d’amore che esista. Perché mangiare è un atto naturale, perché il cibo non è solo quello del corpo ma è anche quello della mente, perché anche l’affetto è pane. E poi perché, soprattutto, amore vero è sedersi a tavola con una persona e sentirsi libero mangiare tutto quello che si vuole e nella quantità che ci fa star bene». Col sorriso di chi dalla vita cerca solo scorpacciate: di entusiasmo, buon cibo e bei libri. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico