Andare a nozze nello Sri Lanka: tutto è possibile nella città di Colombo

Andare a nozze nello Sri Lanka: tutto è possibile nella città di Colombo
Può un filo d’oro unire quattro famiglie a 7.580 chilometri di distanza? Sì, se legato materialmente ai mignoli di due coppie di sposi (Waruni e Chaamera,...

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Può un filo d’oro unire quattro famiglie a 7.580 chilometri di distanza? Sì, se legato materialmente ai mignoli di due coppie di sposi (Waruni e Chaamera, Thisuri e Vikum) in Sri Lanka durante il matrimonio buddista e al cuore di due famiglie arrivate a Colombo per l’occasione. Un tuffo nell’isola amata da Marco Polo e Mark Twain. Denominata dai navigatori arabi Serendip. Ovvero trovare una cosa inattesa mentre se ne cerca un’altra. Capace di unire spiagge tropicali, giungla, arte e spiritualità.

 
Le tradizioni
Un’isola dove le tradizioni millenarie e i riti del matrimonio buddista hanno il potere di annullare il tempo e avvicinare il cuore degli sposi. Per sempre. Riti e gesti simbolici eseguiti dagli sposi e dalle loro famiglie. Come il padre della sposa che mette la mano destra della sposa su quella dello sposo, un gesto simbolico di consegna del bene più prezioso. O le dita legate della sposa e dello sposo con un unico filo d’oro a simboleggiarne l’unità.
 


La scoperta
Una cerimonia come un viaggio a ritroso nel tempo ma al tempo stesso all’insegna del più sfrenato 2.0 tra selfie, dirette facebook e sviluppo di un’isola uscita da una sanguinosa guerra civile. L’ex capitale Colombo ti sorprende con il suo sviluppo, legato alla zona del porto dove un colossale investimento punta a realizzare un’isola artificiale in stile Dubai dove sviluppare un fenomenale centro finanziario e turistico. Colombo pronta a dimostrarti che tutto è possibile grazie ai tuk tuk. Quegli Ape capaci di incastrarsi e svicolare nel traffico impossibile in stile tetris. Però puoi anche scoprire la pace dei templi buddisti, in particolare quello di Gangaramaya. Quella serenità donata anche dalla visita al tramonto al tempio della Pace di fronte a Galle (120 chilometri da Colombo). Una città capace di ammaliarti nella parte più vecchia dove emergono le stratificazioni dei diversi domini (arabi, olandesi, portoghesi, inglesi) e le loro architetture. Galle segnata dallo tsunami del 26 dicembre 2004. Ferite da cui prova a riprendersi, sempre lungo la costa meridionale dell’isola, anche la zona di Hikkaduwa dove la barriera corallina inizia a rifiorire. Mentre nella vicina Waligama i pescatori sui pali sfruttano la fama arrivata con le foto di Steve McCurry per incassare 1.500 rupie (poco meno di dieci euro) per lasciarsi immortalare.
 
Il nord
La spiritualità, diffusa su tutto il territorio e molto presente in gran parte della popolazione, irrompe di nuovo a Kandy (capoluogo della provincia centrale, 100 km da Colombo) dove sorge il Tempio del Dente con la più importante reliquia buddista. La città si può raggiungere anche in treno per poi proseguire verso Nuwara Eliya, nota anche come la “Piccola Inghilterra” per le coltivazioni di tè a 2.000 metri di altitudine, e il clima fresco e umido. Sorge sulle rive del lago Gregory ed è dominata dalla cima del monte Pidurutalagala, la più alta dell’isola.


 
Natura e animali
Per chi apprezza i safari fotografici lo Sri Lanka non è l’Africa nera, ma di sicuro vale la pena di visitare Yala Park, sempre all’estremo sud, dove la costa comincia ad affacciarsi verso l’est dell’Oceano Indiano, da dove venne lo tsunami del 2004. E viaggiando verso nord l’isola diventa sempre più selvaggia e meno antropizzata, le strutture turistiche si fanno meno frequenti, per lo meno fino alla baia di Trincomalee, da cui si può tornare più o meno comodamente fino a Kandy e a Colombo, attraverso i siti archeologici di Sigiriya, tagliando fuori il nord dell’isola, in cui ancora è possibile imbattersi nei disagi causati dalla recente guerra civile.

Gli spostamenti
Detto degli onnipresenti tuk tuk, capaci di smaterializzarsi nel traffico per poi ricomparire dove e quando il driver deciderà, da non perdere un trasferimento in treno o in bus. Nel primo caso la seconda classe è quella che permetterà di conoscere meglio la realtà locale, nel secondo caso attenzione, potrebbe essere necessario salire e scendere al volo. Ma non è detto che sia tanto male.
 
 

Musulmani e cristiani

La grande maggioranza degli abitanti è buddista, ma restano minoranze non trascurabili di musulmani e cristiani. Di sicuro però in ogni situazione nello Sri Lanka si respira un clima di grande tolleranza e serenità. Il turista e l’ospite sono assolutamente portati in palmo di mano.
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Corriere Adriatico