Là dove passato prossimo e remoto si mescolano fino a confondersi, per continuare a raccontare d’una città che dà il ritmo alla storia. Danzica è...
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Il filosofo
Realtà e miraggio. «La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare» scriveva uno dei suoi cittadini più illustri, il filosofo Arthur Schopenhauer. Parole che orlano Danzica, trama di storia millenaria e di record che s’esaltano l’un l’altro. Eccola, mostrare il volto di centro tra i più importanti della Lega anseatica che sperimentò per ben due volte l’autonomia di città-stato. Fiera lei, che sarebbe stata ricordata come il luogo simbolo dello scoppio della seconda guerra mondiale e come emblema della fine del regime comunista nell’Europa centrale. È ancora la storia a forgiare quello che oggi è un centro internazionale - culturale, scientifico, industriale - e porto turistico da 5 milioni l’anno di persone provenienti da tutto il mondo: la sua architettura racconta l’essere stata contesa nei secoli da tedeschi, russi, svedesi che qui portarono la loro cultura per riscriverla insieme.
Mattoni da record
Di primato in primato, con la Basilica di Santa Maria, il più grande edificio in mattoni in Europa, costruita nell’arco di oltre 160 anni, lunga 105 metri e alta 30, che può accogliere ventimila persone: sul suo campanile, che svetta a 80 metri, si arriva salendo 400 gradini per godere di una vista su città, porto e dintorni che emoziona e stupisce. A pochi passi c’è via Mariacka, tutta l’atmosfera di un’antica città mercantile e luogo ideale per acquistare l’ambra, che dalla resina degli alberi fossilizzata si fa gemma e supremazia mondiale.
Labirinto di stradine
Come in un pizzo urbano è perdersi nel labirinto di stradine, gallerie d’arte, negozi d’antiquariato e caffè alla moda per arrivare al vecchio porto, dove giungevano le navi della flotta di Danzica e della lega Anseatica. Sul lungofiume domina sempre l’antica gru, la più grande nell’Europa del Medioevo, costruita nel 1444: serviva allo sbarco delle merci e per il montaggio degli alberi sulle navi e al suo interno è rimasto inalterato il meccanismo, una grande ruota in legno, azionata con la forza delle gambe. Scorre lenta la bellezza immutata di questa città con il Tratto Reale - via Długa e Długi Targ (Piazza del Mercato Lungo) - racchiuso tra le imponenti Porta d’Oro e Porta Verde. È qui - dove il presente sa di concerti, spettacoli teatrali, e dove la statua del Nettuno è l’immancabile sfondo per le foto ricordo - che giungevano in città i re e gli ospiti più importanti dei ricchi cittadini di Danzica. Ancora un raccordo temporale: la Fiera di San Domenico - Jarmak Dominikanski - uno dei più grandi, antichi e famosi eventi culturali e commerciali della Polonia. Da non perdere, è il passato remoto che si mescolano fino a confondersi. Sempre.
L’organo più grande
Oliwa, una volta capitale dell’ordine dei cistercensi, in seguito quartiere residenziale di Danzica, si trova all’interno di un disegno di strade e case nobiliari, dei veri e propri tesori: la cattedrale, con gli interni in stile barocco, custodisce l’antico organo, uno dei più grandi al mondo.
Prima è Ishigaki
Nella classifica mondiale delle mete emergenti, i viaggiatori premiano al primo posto la giapponese Ishigaki per le sue coste di sabbia bianca e la natura incontaminata dell’arcipelago Yaeyama in Giappone. Seconda è invece Kapaa nelle Hawaii e terza l’africana Nairobi, capitale del Kenya. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico