Abiti in pizzo e trasparenze: Marta Brunelli e la sua idea di sensualità

Abiti in pizzo e trasparenze: Marta Brunelli e la sua idea di sensualità
Creare abiti sensuali da tessuti ricamati, spesso comprati nei mercatini. Marta Brunelli, 34 anni, originaria di Numana è designer per il marchio Hector ma si diverte, con...

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Creare abiti sensuali da tessuti ricamati, spesso comprati nei mercatini. Marta Brunelli, 34 anni, originaria di Numana è designer per il marchio Hector ma si diverte, con brillanti risultati, a realizzare abiti partendo da tessuti ricamati a mano che trova nelle bancarelle dei mercatini, in Italia e all’estero. Pezzi unici dal sapore romantico e bohémien, che hanno stregato anche l’ex velina di Striscia la Notizia Federica Nargi.


Marta, come è iniziata questa avventura?
«Sembrerà strano ma è iniziata in discoteca. Mi divertivo a fare la costumista e durante questo periodo ho capito quanto era importante riuscire ad esaltare la bellezza femminile con un abito. Un obiettivo che non sempre trovo nella moda di oggi. A questo concetto ho abbinato la mia passione per il riciclo che ho sempre avuto. Non mi piace lo spreco e da ragazza avevo l’hobby di dare una nuova vita ai vestiti degli anni passati di mia madre e di mia zia».

Da quanto tempo realizza abiti in pizzo?
«Sono circa due anni. Da quando sono tornata nelle Marche dopo un’esperienza a Milano con il brand Fiorucci. Prima ho svolto uno stage e poi sono stata assunta nell’ufficio stile Fiorucci».

Ma come fa a trovare i tessuti adatti?
«La ricerca dei materiali è importantissima. Per lavoro mi capita di viaggiare spesso, sia in Italia che all’estero, e dove mi trovo vado a caccia di mercatini per vedere se ci sono delle opportunità di acquisto».



Ormai è un’esperta...
«Beh sì, riconosco se il tessuto è sintetico o no, se il ricamo è fatto bene o no, se ci sono molti difetti o no e quale tipo di ricamo ho di fronte».

Una volta acquistato il tessuto, come nasce un abito?
«Lo realizzo al momento. L’idea deve essere adeguata al materiale che ho, se è pesante o leggero, ad esempio. Poi seguo uno schema e un’idea. La caratteristica è che generalmente gli abiti che realizzo lasciano la schiena nuda. Ma quello che è determinante per la buona riuscita dell’abito è l’estrema cura che metto per realizzarlo».

Quanto tempo impiega questo processo di lavorazione?
«È variabile. Se devo realizzare un abito da sposa impiego molto più tempo perchè occorre una maggiore lavorazione. Devo anche dire che con la pratica sono diventata più veloce e magari quello che due anni fa facevo con un’ora, oggi impiego un quarto d’ora».

E quanto costa una creazione Marta Brunelli?
«Dipende proprio dal tempo impiegato. Un prezzo medio può essere 180-200 euro ma se si tratta di un abito da sposa il prezzo sale, proprio perchè ci vuole più tempo per realizzarlo».



Sono abiti per i quali non occorre seguire la moda del momento, giusto?
«Giusto, non seguo la moda. Anche per il concetto espresso prima e cioè che non sempre la moda si prende cura della donna e non sempre riesce a valorizzarla. E poi sono abiti che durano nel tempo mentre la moda ha concetti diversi».

Quali sono i canali di vendita che utilizza?
«Sono i negozi del marchio Hector per il quale lavoro. Si trovano a Riccione, Miami, Barcellona, Ibiza, Madrid, Mykonos e Valencia. Poi arrivano delle richieste dirette, tra le quali quella di Federica Nargi. Quest’anno mi hanno contattato anche diverse fashion blogger che sono rimaste colpite dai miei abiti. E presto lancerò un sito internet nel quale sarà possibile acquistarli»

Quando la contattano direttamente, le richiedono un particolare modello?
«Generalmente sono io che decido cosa disegnare e fino adesso è andata sempre bene».

E come si veste Marta Brunelli tutti i giorni?
«Generalmente indosso jeans da uomo, sneaker e t-shirt. Quando lavoro voglio stare comoda».

Cosa non può mancare nel suo guardaroba?
«Se devo essere sincera... le scarpe da running. Amo lo sport e quando non lavoro mi piace praticarlo. Le scarpe da running sono la prima cosa che metto in valigia quando parto, sia per lavoro e sia per la vacanza»

Qual è il suo sogno?

«Che la passione nel realizzare abiti in pizzo da tessuti riciclati diventasse il mio lavoro. Mi diverto tantissimo. Ho diverse idee in cantiere e spero di poterle realizzare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico