A Natale puoi fare quello che non puoi fare mai recita il jingle più amato dai bambini (di ogni età). Quindi entrando nella Bottegola di Raimondo Cinciripini a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La tradizione
«Il negozio l’hanno aperto i miei nonni nel ‘46 - racconta Raimondo - e solo grazie alla specializzazione abbiamo potuto resistere all’invasione dei centri commerciali». Già. Posti nei quali, ad esempio, non si può trovare la pasta Gentile o la Cavalieri e pure la marchigianissima Mancini tra i prodotti più di tendenza per queste festività. Raimondo ti affascina. Comincia ad enunciare le qualità di questi prodotti e quando arriva alla Felicetti aggiunge «la fanno con l’acqua del Latemar» che poi è il gruppo montuoso delle Dolomiti. «La Gentile è inimitabile sui paccheri e le mezze maniche». Poi inizia a raccontare, ti perdi, dietro della differenza tra grani antichi e storici, di Mancini appunto, capostipite della riscoperta del grano tipologia iervicella. C’è da restare incantati mentre mostra i pacchi di microproduttori che sceglie uno a uno, per clienti «che amano sperimentare, sono curiosi ecco perché vengono da me». Non basta infatti dire che i suoi prodotti sono buoni. Lui li conosce come fossero suoi figli, «Mangiare meno ma meglio - sostiene - è oggi il nuovo diktat». E chi meglio dei salumi interpreta questo mantra? Invernali per vocazione, disquisisce della salamella Passamonti, di Scotucci e Lucaioli. «Sa - dice ancora - oggi di ciauscolo non si può più parlare la nuova definizione è salame morbido». A noi piace comunque così come quella coppa di testa «che non va confusa con l’omonima emiliana - ci tiene a spiegare -: Lucaioli la fa senza conservanti, è raffinata ed elegante non si sente neppure il maiale». Perfetta per fare bella figura e portarla agli amici invece della solita bottiglia di vino o, magari, per accompagnarla.
L’olio
Nella terra delle tenera Dop un altro regalo prezioso da donare a chi si ama può essere la bottiglia dell’olio. Si sa, oramai è un nutraceutico, lenisce e sana addirittura le malattie. Rallenta lo scorrere del tempo. «L’Olivaio da un anno fa l’Igp nelle Marche - dice Raimondo orgoglioso del suo territorio - ma poi mostra anche un olio abruzzese, dell’azienda agricola Tiberio di Tollo in provincia di Chieti. Tra l’Aleandri di Offida e quello di Fiorano la scelta è vasta in tutta Italia, non manca nulla. E non c’è festa che si riguardi senza che le pietanze siano irrorate da qualche goccia di “oro liquido”. E se sono i mieli la passione di Raimondo «perché posso assaporare la biodiversità» non va dimenticato che quest’anno l’85% della produzione è andata perduta per colpa delle gelate. Meglio dunque ripiegare sui formaggi che, alla Bottegola hanno un posto speciale.
I formaggi
Se siete fortunati trovate il Bettelmap, prodotto in un limitato numero di pascoli in altitudine (dai 1800 ai 2400 m) sopra la Val D’Ossola. «Arriva due o tre volte l’anno - osserva Raimondo che è pure assaggiatore Onaf - ma ne vale la pena». Certo, poi ai nostri commensali va spiegato che risale al XIII secolo quando i Walser colonizzarono la fascia subalpina e lo usavano come merce di scambio, serviva per il pagamento di tasse o concessioni d’alpeggio. Un argomento di conversazione che, in mancanza, può essere sostituito degnamente dagli erborinati o, perché no, dalla selezione di pecorini. Come quello di Eros Scarafoni di Belmonte: dai Sibillini arrivano davvero tante eccellenze.
Il pandoro Perbellini principe delle feste
È il principe dei dolci natalizi. Nel corso degli anni la Pasticceria Perbellini ha svolto una continua ricerca che ha portato ad un ulteriore miglioramento della ricetta. È la scelta, tra le altre, che si può trovare alla Bottegola di Raimondo Cinciripini dove tutti i dolci delle feste hanno un posto speciale nella sua selezione. «Il pandoro Perbellini - spiega il titolare - è uno dei dolci più richiesti dall’affezionata clientela. È valorizzato, inoltre, dal caratteristico incarto a mano della rinomata Offelleria». Ma non è l’unico dolce, che può essere degustato passando per Castel di Lama. Ci sono i torroni di Sicxilia di di Corrado Assenza, quelli del Forno di Brisa di Bologna e e di Renato Bosco di Verona. Inoltre tutto l’occorrente per il frustingo. «Noi - spiega Cinciripini - non ne vendiamo ma offriamo alla nostra clientela tutto l’occorrente per farlo in casa: i canditi calabresi, i fichi secchi Dop di Cosenza e lemandorle D’Avoila. E l’immancabile cioccolato? Alla prossima puntata. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico