Angela e Gabriella Cipolla: «Dai mamma, ora tira fuori gli artigli»

Angela e Gabriella Cipolla: «Dai mamma, ora tira fuori gli artigli»
Angela e Gabriella avevano entrambe tre anni. L’una dalla Sicilia arrivò a Seattle, l’altra dallo Stato di Washington è ritornata a San Benedetto. Negli...

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Angela e Gabriella avevano entrambe tre anni. L’una dalla Sicilia arrivò a Seattle, l’altra dallo Stato di Washington è ritornata a San Benedetto. Negli Usa la torrefazione co-fondata insieme al marito (e padre) Mauro Cipolla, aveva sfidato il colosso Starbucks. La sfida del caffè di qualità che continua con un altro shop Orlandi Passion da dicembre al centro di Ascoli.

Angela Mancuso, 49 anni, ha il 45% dell’azienda di famiglia, la OrlandiPassion torrefazione di caffé. Nata in Sicilia a soli 3 anni si è trasferita a Seattle negli Stati Uniti con la sua famiglia. È poi ritornata in Italia, nelle Marche seguita dopo qualche anno dal marito Mauro.
Gabriella 20 anni è la secondogenita di Mauro e Angela. Ha seguito la madre in Italia che voleva per le figlie un’educazione primaria di stampo europeo. Laureanda in architettura consiglia il look dei punti vendita Orlandi passion.
 
Il caffé vi rende nervose?
M - Assolutamente no! Lo gusto in tutti i modi e a tutte le ore, con un po’ di cioccolato, quello buono, che facciamo noi
F - Non ditelo ai miei, ma da quando frequento l’università io li ho ridotti, i miei amici invece adorano la nostra miscela

 
Cosa non vi perdonate?
M - Alle mie figlie perdono tutto, però quella volta che era con il fidanzatino in auto doveva dirmelo prima dell’incidente.
F - Come si fa a non perdonare tutto a una mamma così? Forse che è davvero troppo buona, tiri fuori gli artigli.
 
Cos’ha l’altra più di te?
M - La determinazione. Lei è davvero una opinionated si dice in inglese. Ha le idee chiare.
F - La capacità di sopportazione davvero ammirevole, accumula anche se poi a volte sbotta.

Cosa avete lasciato negli Usa?
M - Genitori e fratelli. Oltre a una burocrazia snella che aiuta gli imprenditori.
F - Mi sento una cittadina europea, la prima parola che ho detto è stata in italiano, nazione che amo
 
E cosa guadagnato in Italia?
M - L’eccezionale qualità della vita e una migliore formazione di base: per questo siamo tornati, per le nostre figlie
F - Una grande bellezza. Tutto quello che mi circonda, per me poi che studio architettura è il massimo
  
Chi è più diplomatica?
M - Io senza dubbio. Non a caso in azienda mi occupo anche del rapporto con i clienti. Lei è più netta, non ha peli sulla lingua.
F - Ah, lei sicuramente. Io ci metto un po’ prima di esprimere opinioni ma quando lo faccio sono netta
 
La timidezza è...?
M - Quella che dobbiamo sempre superare entrambe. Ma io, oramai, ho anche imparato a buttarmi.
F -  Indubbiamente un tratto del mio carattere che ho provato a superare anche mettendomi alla prova dietro il bancone dello shop di via Montebello.
 
Chi è più protettiva?
M - Non mi considero una madre iperprotettiva, anche se nei primi anni ero sola in Italia. Penso di aver accompagnato la loro crescita
F - Lei ma non in maniera esagerata. Non ha mai avuto grandi aspettative su me e mia sorella, ma ci ha sempre guidato e dato il buon esempio
 
Fiera di...?
M - Quello che abbiamo fatto tutti insieme, del nostro lavoro e della nostra famiglia
F - Di poter dare i miei consigli a mamma e papà per l’arredamento dei punti vendita
 
Cosa vi appassiona?
M - Poter offrire ai nostri clienti la qualità
F - I miei studi, tutta la vita!
 
Flessibilità o dovere?
M - Senso del dovere. Ce l’abbiamo tutti e le ragazze non fanno eccezione.

F - Senso del dovere. Ma d’altra parte ho avuto l’esempio in famiglia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico