Forma schiacciata, colori e profumi intensi: Saturnia, il top delle pesche

Forma schiacciata, colori e profumi intensi: Saturnia, il top delle pesche
Per non dimenticare i profumi dell’estate; per conoscere più a fondo quella pesca, la forma - e soprattutto l’odore della quale - nessuno ma proprio nessuno...

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Per non dimenticare i profumi dell’estate; per conoscere più a fondo quella pesca, la forma - e soprattutto l’odore della quale - nessuno ma proprio nessuno durante la recente bella stagione ha potuto ignorare entrando nel banco ortofrutta del supermercato. Quella bassa e schiacciata, la più buona, proviene direttamente dalla bassa vallata del fiume Chienti, tra i Comuni di Civitanova, Montecosaro e Montegranaro. Un frutto che restituisce a chi ha la fortuna e la voglia di assaporarla tutta l’influenza e gli odori del mare Adriatico: con un po’ di fantasia ogni morso è come un affacciarsi da una finestra in altura, offre i suoi panorami e si fa ambasciatrice del territorio. Da circa 20 anni, infatti, Giorgio Eleuteri di Civitanova Marche coltiva la Pesca Saturnia e il suo è un marchio registrato.


Pioniere, e da sempre principale produttore nazionale, nonché proprietario del brand, Giorgio è uomo di profonda esperienza internazionale nel campo ortofrutticolo. «Nel 1987 - racconta - assaggiai questa particolare pesca in California, e rimasi fulminato. Non avevo mai provato nulla di simile. La Pesca Saturnia ® è certamente la pesca più buona da mangiare, per profumi, che ricordano addirittura la rosa, e la tessitura della polpa». «Qui da noi - aggiunge il titolare - si è ambientata alla perfezione, trovando il territorio di coltivazione più adatto». Con quella forma schiacciata che ricorda Saturno con i suoi anelli, la Pesca Saturnia rivela la propria eccezionalità da subito. Appartenente alla famiglia delle pesche platicarpe, la Saturnia non deve essere confusa con la pesca tabacchiera che gli somiglia: in comune hanno sì la forma schiacciata, ma Saturnia ha colori più vivaci, profumi più intensi e una tessitura più raffinata. Il fattore qualità è infatti fondamentale nel metodo di coltivazione: nei 30 ettari di pescheti dove Giorgio racconta di praticare la potatura verde, che serve a limitare la vegetazione della pianta, e il diradamento «che priva le piante dei frutti che durante la maturazione si rivelano meno interessanti. Inoltre, la particolare forma di allevamento ad Y consente all’apparato vegetativo delle piante di raccogliere una maggiore quantità di energia termica e di luce». 


Tra i grandi estimatori della Pesca Saturnia - come poteva essere altrimenti - c’è lo chef Mauro Uliassi - che addirittura è stato capace di realizzare un intero menù, dall’antipasto al dolce ultilizzandola come ingrediente principe - a Moreno Cedroni e ancora Max Alajmo, che l’hanno declinata con successo sia in versione salata che dolce. Merito anche della nuova generazione della famiglia Eleuteri: Laura, che affianca il padre Giorgio nella produzione, e Marco, fratello di Laura. D’altra parte sono tantissimi gli utilizzi culinari di questo prodotto versatile e gustoso. Dai più semplici – gli esperti la consumano cruda con la buccia -, fino agli accostamenti apparentemente inusuali, come con le carni bianche. Con i crostacei crudi, i formaggi erborinati e le mandorle si tocca l’apice. E poi il Bellini, fatto, con la Saturnia è una roba di...un altro pianeta.
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Corriere Adriatico