Mareggiate e Bolkestein l’anno nero dei balneari marchigiani: «È un gioco al massacro»

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Mauro Mandolini, Fano: «Ora c’è bisogno solo di certezze. Basta proroghe»

Certezza. La parola chiave. È quella che chiede Mauro Mandolini, titolare dei Bagni Torrette di Fano e presidente Balneari di Confartigianato, che ricorda come «ogni volta che abbiamo avuto modo di confrontarci con la politica, abbiamo sempre chiesto di scongiurare quanto più possibile un’ulteriore proroga. La situazione va risolta oggi», fissa i paletti.

Di Direttiva Bolkestein si parla ormai dal lontano 2006: «Abbiamo passato troppi anni nell’incertezza e così si frenano gli investimenti. Entro il mese di febbraio, il governo sarebbe dovuto uscire con i decreti attuativi per definire i criteri delle evidenze pubbliche, ma non riuscirà a farlo e quindi si è preso qualche mese in più. Questi mesi devono servire per mettere in piedi un tavolo operativo tra istituzioni e associazioni dei balneari per trovare una soluzione giusta». L’auspicio di Mandolini è «un’uscita dalla Direttiva, perché noi non c’entriamo niente». Ma sembra una strada difficile da percorrere. In alternativa. «si metta mano il prima possibile a decreti che tutelino le imprese: almeno ci vengano riconosciuti gli investimenti fatti. Il Made in Italy - l’amara conclusione - se davvero diciamo di amarlo, poi dobbiamo difenderlo».

E ora che si deve investire di nuovo per riparare i danni delle mareggiate, la mannaia delle aste pesa ancora di più. «La difesa della costa va rivista nella sua totalità - osserva Mandolini -. Serve una programmazione puntuale per questi interventi perché ci sono zone che non riescono più a reggere le mareggiate».

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