Minorenne violentata dopo una romantica passeggiata al Lido di Fano ma le chat cancellate sostengono la tesi del ragazzo: «Avevamo bevuto ma era consenziente»

Minorenne violentata dopo una romantica passeggiata al Lido di Fano ma le chat cancellate sostengono la tesi del ragazzo: «Avevamo bevuto ma era consenziente»
FANO L’avrebbe violentata dopo una passeggiata romantica al Lido di Fano. Ma la difesa produce una serie di chat che screditano questa versione. Ieri mattina la parola agli...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FANO L’avrebbe violentata dopo una passeggiata romantica al Lido di Fano. Ma la difesa produce una serie di chat che screditano questa versione. Ieri mattina la parola agli avvocati dell’imputato, un 19enne fanese. A depositare una memoria difensiva l’avvocato Francesco Coli assieme all’avvocatessa Ilaria Daniele del foro di Urbino, pronti a smontare le accuse. 


Il fatto


L’aggressione nei confronti di una 17enne fanese, sarebbe avvenuta il primo agosto del 2020, alle 3 di notte, in zona Lido a Fano, a fianco del porto canale. Lui ha sempre negato tutto, sostenendo che la ragazza era consenziente seppur avesse bevuto un po’ troppo, come lui. Il giorno seguente è andata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce dove i sanitari le hanno riscontrato segni nelle parti intime, compresi dei lividi, compatibili con un rapporto sessuale per una prognosi di 10 giorni. Poi la denuncia e il processo per violenza sessuale aggravata. La difesa dell’imputato però ha estratto i contenuti delle chat della giovane da cui emergerebbero racconti di altri rapporti sessuali non consenzienti nell’arco di 1 anno e tre mesi. In particolare uno di questi, consumatosi in un bagno di una casa di campagna, durante una festa. Cosa che ha dato origine a una indagine dopo la denuncia di lei. Ma tutto finito con un decreto di archiviazione motivate da una perizia in cui la dottoressa attestava che le condizioni psicofisiche inficerebbero le sue affermazioni e non sarebbero in grado di sostenere l’accusa in giudizio. 

I messaggi cancellati


E ancora le chat con una amica, sentita dalle forze dell’ordine che «l’avrebbe coperta cancellando sei messaggi che avrebbero messo in crisi la versione della violenza sessuale. Basterebbe questo a screditare tutto il racconto della querelante». Poi il rapporto con il ragazzo di un’amica. A lei avrebbe detto che lui si era approfittato di lei. Ma con un’altra amica avrebbe detto di non essersi pentita. Coli e Daniele ritengono che la ragazza sia «inattendibile, in fortissima difficoltà psicologica». 


Le contestazioni


Dunque i tre rapporti contestati per la difesa sarebbero stati consenzienti. La difesa ha portato anche la testimonianza di un loro amico che ha detto di averli visti salutarsi, con un bacio sulla guancia. Il giudice non ha emesso sentenza, ora vuole sentire nuovamente la ragazza prima di pronunciarsi. Lo farà l’8 marzo. Il pm aveva chiesto la condanna del giovane a 3 anni. La ragazza si è costituita parte civile con l’avvocato Raffaella Ricci che ha chiesto 60 mila euro come risarcimento.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico