Pesaro, maxitruffa delle granaglie Rinvio a giudizio per 33 persone

Pesaro, maxitruffa delle granaglie Rinvio a giudizio per 33 persone
PESARO - Indagini lunghe e meticolose, un'inchiesta complessa. Con la richiesta di rinvio a giudizio di 33 persone si è conclusa l'inchiesta della procura di Pesaro...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Indagini lunghe e meticolose, un'inchiesta complessa. Con la richiesta di rinvio a giudizio di 33 persone si è conclusa l'inchiesta della procura di Pesaro Vertical Bio, che ha portato alla luce un vasto traffico di granaglie spacciate per biologiche e destinate all'alimentazione animale ma anche umana. Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza di Pesaro e dall'Ispettorato Repressione Frodi del ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.


Stando agli accertamenti, dal 2007 al 2013 i promotori della truffa hanno immesso sul mercato Ue 350 mila tonnellate di granaglie, provenienti da Moldavia, Ucraina e India e destinate al comparto zootecnico ma anche all'alimentazione umana, spacciate per bio e fornite di tutta la certificazione necessaria.

In realtà soia, mais, grano tenero e lino, del valore complessivo di circa 120 milioni di euro, non solo non avevano i requisiti per essere classificati come biologici (compresa la coltivazione interamente senza sostanze chimiche o ogm), ma in qualche caso neppure quelli per essere consumati: c'erano tracce di organismi geneticamente modificati ma anche di diserbanti, come il glyphosate e brachizzanti (regolatori della crescita) o il clormequat. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico