VALLEFOGLIA - E’ stata trovata a terra senza vita, con una profonda ferita dietro la nuca, nel retro della sua abitazione di via Cappone. Il corpo senza vita di Tina Tiberi,...
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Tragedia accidentale? È ancora giallo sulle cause. Gli inquirenti sembrano però poter escludere sia l’atto volontario che l’esito di una lite con una seconda persona. È stata disposta l’autopsia che si effettuerà lunedì.
Tina lascia il marito, conosciutissimo falegname in pensione, e tre figli. Una delle due femmine abita con la famiglia in quel primo piano: ieri mattina non erano in casa. Anche il marito, Giovanni Marzoli, non era in zona. È stato lui, intorno alle 10.30, a scoprire il corpo della moglie di ritorno da una passeggiata. Non se ne era accorto subito: l’allarme, con la chiamata al 118, è scattata alle 11. La casa si trova nella strada che da Morciola porta a Colbordolo, una zona poco affollata di Vallefoglia ma che comunque presenta una serie di abitazioni collegate. Un testimone ha visto Tina Tiberi, intorno alle 8.10, dirigersi verso il primo piano della casa. E’ plausibile che la donna abbia preso le scale esterne e, una volta arrivata in cima, forse per sistemare dei panni, sia scivolata, abbia perso l’equilibro o sia stata colpita da un malore cadendo dal soprattetto che non è protetto. L’area è stata delimitata fino alle ore 15.30. Il 118 non ha potuto far altro che constatare il decesso della donna. Sul posto tre pattuglie dei carabinieri con il maggiore Patrizia Gentili, la procuratrice del tribunale di Urbino Irene Lilliu e il medico legale Adriano Tagliabracci che ha eseguito una prima ispezione cadaverica esterna.Le indagini chiariranno se effettivamente si sia trattato di una caduta accidentale o - ipotesi che al momento si esclude - di una morte provocata scientemente con un oggetto contundente o un sasso. «Verosimilmente si tratta di una caduta dal terrazzo senza protezione, dove si trova una porta finestra - spiegano gli inquirenti -. L’impatto con la nuca è stato molto forte. Il terreno a prima vista può sembrare morbido, invece non lo è. Sotto c’è un leggero asfalto e un prato dove ci sono pietre. Un terreno compatibile con il trauma da caduta». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico