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URBINO - Durante una battuta di caccia la macabra scoperta: nel boschetto sottostante la località Ca’ Staccolo sono state individuate delle ossa umane. È quando accaduto ad un cacciatore che si è imbattuto nel rinvenimento delle ossa lunedì pomeriggio, in un’area boschiva sottostante il Santuario di Ca’ Staccolo.
Attualmente sono in corso le indagini dei carabinieri di Urbino che dovranno stabilire se quei resti appartengono veramente a Maurizio Cesaroni, 68 anni, la cui scomparsa fu denunciata dai familiari la scorsa estate all’Arma di Fano. Documenti rinvenuti accanto ai resti umani indicano questo nome
I precedenti
L’uomo si era allontanato il 25 giugno dall’ospedale di Urbino dove era ricoverato, facendo perdere le proprie tracce nonostante le ricerche scattate subitodopo la fuga.
I rinvenimenti
All’interno di quest’ultimo, i carabinieri hanno trovato un portafogli con i documenti personali di un uomo, appunto, Maurizio Cesaroni ricostruendo rapidamente i fatti precedenti e la sua scomparso a giugno scorso. Sarà perciò ora compito degli esperti della medicina legale effettuare le dovute analisi, per dare certezza all’identità dei resti recuperati che, nella serata di ieri, dopo una lunga e attenta attività di repertamento, sono stati sottoposti a sequestro e messi a disposizione della Procura. Della scomparsa del 68enne fanese si è occupata anche la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto” senza raccogliere nessuna segnalazione significativa. Quanto alla presenza dei resti umani, accogliendo l’ipotesi che i documenti indichino la strada giusta, gli inquirenti ritengono che gli animali selvatici possono aver contribuito a ridurre in quelle codizioni il corpo insieme agli agenti atmosferici. L’uomo potrebbe essere caduto senza riuscire ad alzarsi oppure colpito da un malore. Tutti elementi che saranno verificati nel corso delle indagini.
Le ricerche
L’area delle ricerche è stata isolata e non può essere avvicinata da estranei. Maurizio Cesaroni era un pizzaiolo in pensione. Viveva a Fano. Domenica 25 giugno si è allontanato dal pronto soccorso dell’ospedale di Urbino, dove si trovava da qualche ora. Di lui, da quel momento, non si sono più avute notizie. Le sue tre utenze telefoniche risultavano irraggiungibili.
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