«Viva la sanità pubblica». Aguzzi operato a Urbino: protesi completa al ginocchio sinistro

«Viva la sanità pubblica». Aguzzi operato a Urbino: protesi completa al ginocchio sinistro
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URBINO «Buongiorno amici. Grazie allo staff di ortopedia dell’ospedale di Urbino per la professionalità, disponibilità, capacità e simpatia. Viva la sanità pubblica delle Marche». Questo il breve messaggio affidato a Facebook da parte dell’assessore regionale Stefano Aguzzi che si è sottoposto, martedì scorso, a un intervento chirurgico al ginocchio sinistro.

 

Già in piedi

La foto scattata ieri, accanto al personale del reparto e al primario Paolo Pirchio lo ritrae già in piedi, seppure aiutato dalle stampelle, e sorridente. L’occasione per ringraziare l’efficienza e la competenza del Santa Maria della Misericordia e rassicurato sulle sue condizioni di salute mostrandosi in piedi, appoggiato alle stampelle, ma rilassato.

«Mi sono sottoposto a un intervento di protesi completa al ginocchio sinistro - racconta Aguzzi dal letto dell’ospedale - l’intervento era già fissato da settembre scorso. Erano trent’anni che convivevo con il menisco rotto».

Una situazione che solo nel maggio scorso ha iniziato a creargli disagi soprattutto per i forti dolori che gli procurava.

«Il primario Pirchio mi ha visitato più volte e mi aveva già avvisato che la situazione non era procrastinabile, poi a settembre quando mi sono sottoposto a una risonanza magnetica, le previsioni del primario sono state pienamente confermate». L’assessore regionale all’Urbanistico (per semplificare la lunga lista di deleghe) è entrato in ospedale la mattina alle 7 alle 8.30 era in sala operatorio e intorno alle 11 l’intervento era concluso».

«Il giorno successivo ero già in piedi appoggiato al carrellino, 24 ore dopo mi erano sufficienti le stampelle e da ieri ho iniziato la fisioterapia. Sarà un percorso lungo di riabilitazione, ma sono fiducioso. Lunedì dovrei rientrare a casa».

La scelta

Quindi la sanità pubblica della nostra provincia non ha deluso Stefano Aguzzi. «Premesso che quando faccio una scelta - precisa Aguzzi già in tuta e maglietta - è perché ne sono convintissimo e sicuro, altrimenti non la faccio, ribadisco che mi sono trovato benissimo in questo reparto, con il personale e con il primario Pieco che già conoscevo. Ho scelto Urbino senza nessuna prevenzione anzi con piena fiducia. Ora mi aspetta un lungo lavoro per riprendermi e spero, ovviamente, che proceda tutto per il meglio».

 

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Corriere Adriatico