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Dolori alla schiena
Le presunte guaritrici avevano convinto che le due donne erano state oggetto di una maledizione e che i loro mal di schiena e mal di mani erano dovuti al malocchio perché nei loro ori c’era il diavolo.
Parte civile
Per le due imputate l’accusa è di truffa aggravata per aver ingenerato nelle persone offese il timore di un pericolo immaginario e per aver cagionato un danno di rilevante gravità. Le imputate non erano presenti in aula ieri mattina. C’era invece una delle due raggirate che si sono costituite parte civile, assistite dall’avvocato Elisabetta Rovinelli. La vittima ha confermato le accuse. I fatti risalgono al dicembre del 2020. Le due truffatrici, che per un periodo avrebbero abitato in città perché una era fidanzata con un pesarese, avevano conosciuto madre e figlia, pure pesaresi, due donne benestanti, che soffrivano da tempo di alcuni disturbi fisici. Quando il legame tra le quattro si era fatto più stretto, hanno millantato i loro poteri taumaturgici. Fino a proporre la causa: «Sono ori maledetti, dovete distruggerli se volete guarire» avrebbero detto alle pesaresi.
Il dubbio della droga
Le due vittime sono convinte di essere state anche drogate con sostanze allucinogene. In una delle varie sedute, le sedicenti curatrici avrebbero detto che una collana era in realtà un serpente. E le vittime avrebbero visto il filo d’oro muoversi come una biscia. Sarebbero apparsi anche dei vermi tra gli ori. Alla fine, le hanno convinte a cedere l’oro con l’obiettivo di salvarle dai mali. Nel frattempo le guaritrici sono sparite. E da lì è scattata la denuncia e la richiesta di un risarcimento danni, economico e morale, di 180mila euro. Udienza aggiornata al 14 novembre.
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Corriere Adriatico