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TERRE ROVERESCHE Il Comune di Terre Roveresche non rispetta le norme che regolano la gestione dell’andamento finanziario. Troppi debiti fuori bilancio e ritardi nei pagamenti dovuti ai creditori.
La reprimenda
La sezione regionale della Corte dei Conti «gli raccomanda di attenersi a comportamenti conformi ad una sana gestione finanziaria e di porre in essere azioni volte a garantire il superamento delle evidenziate criticità ed il mantenimento di una corretta gestione finanziaria e contabile, riservandosi, in occasione del controllo sui rendiconti degli esercizi finanziari futuri, di verificare la corretta applicazione della normativa inerente ai profili rilevati.
La decisione della Camera di consiglio, composta dai magistrati Vincenzo Palomba (presidente), Fabia D’Andrea (consigliere), Fabio Campofiloni (referendario) e Antonio Marsico (referendario relatore) è la n. 11 di quest’anno e riporta la data del 10 maggio. Un deliberato oltremodo articolato di 30 pagine.
Nel 2019 il debito commerciale residuo è di quasi 13mila euro, 13 sono le imprese creditrici; l’anno dopo il debito rasenta 55mila euro con 18 imprese creditrici. Sale il picco nel 2021 con 76mila 365 euro e 19 imprese che diventano 25 nel 2022 con un credito di 534mila euro. Una situazione che si commenta da sola senza per questo voler entrare nei meandri di carattere squisitamente politico. Resta la sottolineatura che «il rispetto delle tempistiche previste dalla legge per l’adempimento delle obbligazioni assunte dagli enti rappresenta un elemento fondamental - incalza la Corte dei Conti - nell’ottica di una sana e prudente gestione del bilancio» ancor più in considerazione che il monitoraggio dei tempi di pagamento ha assunto grande rilevanza anche in relazione al Pnrr dell’Italia».
Seri rischi
Il monito per l’amministrazione comunale è esplicito, si tratta di «una grave patologia della gestione finanziaria comportando rischi considerevoli per la salvaguardia degli equilibri di bilancio del Comune e impedendo lo svolgimento dei procedimenti di spesa secondo canoni di buona amministrazione e di sana gestione finanziaria». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico