Terre Roveresche, la disfatta degli scuolabus: altri due fuori uso. Esplode la protesta

Terre Roveresche, la disfatta degli scuolabus: altri due fuori uso. Esplode la protesta
TERRE ROVERESCHE - Non c’è pace per gli scuolabus di Terre Roveresche. Giacomo Pucci portavoce della minoranza “Condividiamo Terre Roveresche” segnala...

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TERRE ROVERESCHE - Non c’è pace per gli scuolabus di Terre Roveresche. Giacomo Pucci portavoce della minoranza “Condividiamo Terre Roveresche” segnala «nuovamente il malfunzionamento degli scuolabus in particolare a Piagge. La seconda linea da noi richiesta e ottenuta a fine 2022 per la scuola primaria è ferma da giorni per le rotture dei 2 mezzi a disposizione». 

 
Di conseguenza «i genitori sono costretti a portare i ragazzi nel punto di raccolta della ex scuola di Piagge alle 8 perché lo scuolabus a disposizione non può passare casa per casa per vie de tempi stretti. Succede così che alcuni alunni salgono alle 7 quando l’orario di entrata a scuola è alle 8». Predomina lo sconforto: «Siamo all’ennesimo fermo da inizio settembre. Almeno una volta al mese i genitori vengono contattati perché lo scuolabus si è fermato e sono costretti a lasciare il lavoro e trasportare i figli a scuola o riportarli a casa.


Un disagio che dura per giorni e settimane, in quanto i pulmini si guastano in continuazione. Scuolabus con più di 200mila km che stanno girando da due generazioni, che seppur revisionati nei primi mesi del 2023, spesso vanno in tilt e riportano danni ingenti che vanno ad intaccare le casse comunali». Un’ulteriore sottolineatura: «Da sottolineare che dal 24 ottobre, data in cui è stato inaugurato il nuovo scuolabus elettrico, lo stesso ha circolato solo un paio di mesi effettivi, e tutt’ora i guasti lo costringono a restare fermo da oltre due settimane. Ci chiediamo se sia stato valutato correttamente l’acquisto. Come mai infatti è stato acquistato un modello di scuolabus successivamente adattato all’elettrico? Magari l’acquisto andava effettuato considerando l’autonomia di consumo, la capienza del numero dei ragazzi e l’idoneità per il nostro territorio».


«E’ incredibile che ogni volta che ci ritroviamo con il cattivo tempo, lo scuolabus elettrico si ferma e bisogna attivare l’assistenza che sappiamo non essere del posto». 
 

 

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Corriere Adriatico