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PESARO Sostituzione delle vecchie caldaie, infissi a prova di spifferi e consumi, capotto termico, misure anti sismiche, restauro delle facciate e un’infinità di altri interventi di manutenzione. Sono a rischio i lavori per il risparmio energetico, ma non soltanto quello, pari a centinaia di interventi nei condomini e nelle abitazioni mono e bi-familiari della provincia con l’arrivo del nuovo anno. Tutto per il blocco annunciato delle agevolazioni fiscali del Superbonus, il cui sconto si è ridotto dal 110% al 90% oltre al caos burocratico, e da altri incentivi a favore delle imprese di edilizia e serramenti. Si teme la paralisi da incompiute per oltre 5 milioni di euro fermi nei cassetti fiscali in vista del 2023. E siamo solo agli inizi.
I cantieri si potrebbero arenare con opere lasciate a metà e magazzini pieni di scorte, a causa dello stop alla cessione dei crediti d’imposta da parte delle banche per le ristrutturazioni.
L’elaborazione
A lanciare nuovamente l’allarme sono gli artigiani e le piccole e medie imprese della Cna di Pesaro Urbino. Finora l’ufficio fiscale dell’associazione di categoria ha elaborato circa 350 pratiche di asseverazioni (relazioni fiscali, 100 di condomini e 250 di abitazioni), consentendo così un credito d’imposta di circa 10 milioni per il 2022 e 6 milioni per il 2021, in totale 16 milioni di euro. Gli interventi relativi allo scorso anno sono in tutto 500 e riguardano la sostituzione di vecchie caldaie (25), infissi rinnovati (40), opere edili legate all’Ecobonus (60), ristrutturazioni antisismiche (125) e manutenzioni condominiali (250). Lavori pari a 10 milioni di euro in credito d’imposta che i proprietari hanno già in parte detratto.
«Il problema del temuto blocco dei cantieri per il 2023 sta diventando una piaga per le nostre imprese e i cittadini che si trovano costretti a rinunciare ai lavori – mette in evidenza Claudio Tarsi, il nuovo direttore della Cna Pesaro Urbino al quale ha passato il testimone Moreno Bordoni, ora segretario regionale –. Il pericolo è che con il taglio del Superbonus e il blocco della cessione dei crediti le aziende si troveranno presto in una grave crisi di liquidità. E dire che, nonostante le difficoltà legate alla confusione normativa sul Superbonus 110%, i proprietari di immobili hanno comunque beneficiato finora in maniera significativa dei crediti d’imposta. Si rallenta quindi in maniera pericolosa quel trend positivo che aveva caratterizzato la nostra provincia».
Crediti a percentuale basse
Rincara la dose Marco Rossi, presidente della Cna costruzioni Marche: «Chi ancora acquista crediti lo sta facendo a percentuali bassissime, sfruttando la disperazione delle imprese. Se all’inizio il credito al 110% veniva acquistato in media al 102%, ora si arriva anche all’85%. Le banche affermano di aver esaurito la capacità fiscale, ma le Poste e la Cassa depositi e prestiti non hanno questo problema, eppure non prendono crediti ugualmente. A questo punto, secondo la Cna, deve intervenire il Governo convocando un tavolo con l’Abi delle banche e le associazioni di categoria». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico