Pure una pesarese nel giro di droghe provenienti dall'Olanda smantellato

Pure una pesarese nel giro di droghe provenienti dall'Olanda smantellato
BOLOGNA - Con 24 arresti e il sequestro di 15 chilogrammi di metanfetamina, un chilogrammo e mezzo di ketamina, 5.000 francobolli di Lsd e 1.000 pasticche di ecstasy, la Squadra...

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BOLOGNA - Con 24 arresti e il sequestro di 15 chilogrammi di metanfetamina, un chilogrammo e mezzo di ketamina, 5.000 francobolli di Lsd e 1.000 pasticche di ecstasy, la Squadra Mobile di Bologna ha smantellato un vasto 'girò di droghe sintetiche, importate dall'Olanda per essere spacciate, oltre che nel capoluogo emiliano, anche in Toscana, Veneto e altre regioni. 


 L'operazione 'Galdalf', così chiamata dal soprannome di uno degli arrestati, ha fatto emergere che Bologna era diventata un centro di smistamento di questo tipo di stupefacenti per tutto il Nord Italia.   Gran parte degli indagati, secondo l'accusa, gravitavano intorno al centro sociale occupato 'Tsunamì di via Larga, alla periferia di Bologna, sgomberato nel 2012 e successivamente rioccupato come locale di rave party e feste techno.  Nello stabilimento occupato vivevano Davide Menegaldo, 32enne di Vercelli, conosciuto come 'Gandalf', insieme alla fidanzata Valentina Pierelli, 30 anni di Pesaro, entrambi raggiunti da ordini di custodia cautelare: lui in carcere, lei con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.  

I provvedimenti eseguiti ieri, firmati dal Gip di Bologna, Rossella Materia su richiesta del Pm Enrico Ceroni, sono stati 12 (più un tredicesimo da eseguire), ai quali si aggiungono 14 arresti in flagranza fatti dalla polizia a partire da aprile 2015.  Fra questi c'era la stessa Pierelli, già arrestata lo scorso novembre insieme alla madre 53enne, a sua volta coinvolta nelle indagini, mentre trasportavano da Urbino a Bologna 5 chili di metanfetamine e un migliaio di pasticche di ecstasy.

 Gli indagati rispondono, a vario titolo, di traffico internazionale e spaccio continuato di stupefacenti. Fra loro c'è anche un noto dj di feste techno, Paride Lavota, 30enne di Roma raggiunto ieri da un obbligo di dimora: l'uomo era stato arrestato in flagranza nel giugno 2015 insieme ad Azzurra Venturoli, 33enne di Portomaggiore (Ferrara), all'aeroporto di Orio al Serio, mentre rientravano dall'Olanda con 640 grammi di chetamina liquida nascosta in un contenitore di sapone.  Fra gli altri destinatari di provvedimenti ci sono Pasquale Campolongo, 24 anni di Cosenza, Daniele Greco, leccese di 28 anni, Maria Andra Anton, romena di 27 anni, Roberto Muci, 33 anni, di Lecce, Pancrazio Mangia, 34anni di Brindisi, e i due tunisini Imed Dhahbi, 45 anni e Mounir Othman, 36 anni, tutti in carcere; mentre hanno ricevuto un obbligo di dimore Raffaele Scarpiello, 33 anni di Foggia, Melania Galli, 25 anni di Codigoro (Ferrara).


Secondo gli investigatori, le droghe sintetiche erano smerciate soprattutto in occasione di feste e rave party (ma non sono state documentate cessioni all'interno del centro sociale di via Larga), oltre che nella zona universitaria di Bologna.  Il giro d'affari sarebbe stato molto consistente: un kg di anfetamine pure comprata in Olanda a circa 7-8.000 euro avrebbe reso con lo spaccio al dettaglio fino a 100.000 euro, considerando un costo medio di 20 euro per una dose da 0,20 grammi.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico