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PESARO - L'ultima spiaggia non è solo un modo di dire. Sabina Cardinali, presidente nazionale Cna Balneari, la trovi sull'arenile a Pesaro, di prima mattina, a lavorare. «Abbiamo subito un evento eccezionale, una tempesta perfetta. Noi, fortunati, non abbiamo avuto vittime ma questa ondata di maltempo ha comportato tanta fatica e complicazioni. Manca un pezzo di arenile: all'inizio e alla fine di viale Trieste si sono perse 2-3 file di ombrelloni». La stagione estiva potrebbe finalmente salpare in questo weekend e lei, che è anche titolare degli storici Bagni Tino, all'inizio di viale Trieste, lato ponente di Pesaro, va diretta al cuore dei problemi. «Marche Multiservizi, che ringraziamo, ci ha aiutato a portare via montagne di detriti e legno. Vede laggiù – indica con la mano – c'è ancora un'altra montagna di rami e tronchi. Alcuni erano talmente grossi che è dovuta venire l'Aspes a tagliarli».
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Cento concessioni
A Pesaro ci sono 70 stabilimenti e 100 concessioni. Non ci sono nuove strutture (si registra solo un cambio di gestione nella zona di Sottomonte). «Noi ora aspettiamo i ripascimenti» avvisa la presidente Cna Balneari. Non prima di metà giugno, visto che serve un mare adatto (per permettere al mezzo anfibio di entrare in azione) e la ditta “che fa gli interventi per la Regione è della provincia di Cesena. Gli autisti hanno avuto problemi personali. E per arrivare qui ci vuole tempo da quelle aree. Inoltre per effettuare questo intervento serve che il mare si stabilizzi. Insomma, la nostra preoccupazione è di non arrivare perfetti all'appuntamento con l'inizio della stagione balneare». Che da calendario è il primo giugno (fino al 15 settembre). Mentre, guardando il sole, potrebbe partire da questo weekend (con la speranza che si arrivi poi fino a ottobre). «Chiediamo agli ospiti di avere pazienza. Peraltro la stagione, per colpa del meteo, ci ha rubato un mese di lavoro - continua - L'anno scorso avevamo già aperto nei weekend da settimane».
Lo stato di emergenza
Lo stato di emergenza dovrebbe essere garantito. «Buona notizia sentire la vicinanza delle istituzioni, come per il tema della Bolkestein. Spero in una vicinanza che diventi anche soluzione. La situzione attuale? Relativamente positiva.
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A Gabicce
A Gabicce, ultima meta balneare prima del confine romagnolo, la situazione è in divenire. Dopo gli interventi in urgenza e criticità, ora si penserà al ripristino. «Sulla parte privata abbiamo circa 15 segnalazioni, questo venerdì avremo un incontro anche con il concessionario del porto turistico regionale di Vallugola – spiega il sindaco Domenico Pascuzzi -. Al di là degli allagamenti, la situazione più complicata è quella dei vari movimenti franosi sopra il porto turistico di Vallugola. Per la parte pubblica i danni, soprattutto frane, al momento si aggirano sul milione di euro». Riapre nel weekend il ristorante Il Falco, si continua a lavorare per ripulire la spiaggia dai detriti e livellarla. Durante l'ondata di maltempo la caratteristica baia è stata come bombardata. «E' andata persa più di metà spiaggia – continua il sindaco - Sul lungomare di Gabicce, invece, la situazione è sottocontrollo. L'unica erosione si ha nel tratto di spiaggia libera, all'altezza della Baia Imperiale. La spiaggia principale entro questo weekend sarà a posto, per la Vallugola ci vorrà serve un ripascimento». Entro il 29 i Comuni dovranno inviare alla Regione una scheda con prima stima dei danni.
A Fano
Andrea Giuliani, referente di Balneari Oasi Confartigianato spiega: «Il problema? Speriamo di soddisfare le esigenze e richieste di turisti e alberghi. Fortunatamente la situazione non è drammatica come in Emilia Romagna ma resta difficile. In tutta il litorale della provincia di Pesaro e Urbino, da Gabicce a Marotta, si sono depositati tronchi e rami sugli arenili. Le municipalizzate (più una ditta incaricata dal Comune di Marotta) hanno però ben lavorato e con tempestività. Siamo soddisfatti. Ora si devono livellare le spiagge. Il maltempo ha fatto danni e se ci sarà lo stato di emergenza presenteremo subito domanda. Speriamo che le risorse siano sufficienti. L'acqua, in alcuni stabilimenti, è arrivata fino alle strutture. Poi ci sono gli interventi di ripristino dell'arenile visto qualche metro di spiaggia è stato perso. A Fano non ci sono particolari problemi se non quelli noti di Sassonia».
L'esempio più eclatante resta Bagni Carlo, spiaggia di riferimento e all'avanguardia, da sempre costretta a lottare contro l'avanzare del mare. Nell'ultimo inverno, questo, è accaduto più volte. «La riposta delle istituzioni c'è stata, gli operatori balneari come sempre si sono rimboccati le maniche - conclude Giuliani - Noi siamo pronti da fine aprile, ora speriamo nel meteo E Teniamo aperto fino a settembre inoltrato, vogliamo valorizzare anche la bassa stagione». L'importante è che inizi.
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