Sparò al cuoco perché aspettava gli arrosticini: 12 anni a Pecorale, poi bloccato in fuga su un taxi in A14 a Fano. Il giovane rimase paralizzato

Ad aprile 2022 l'uomo entrò in un locale e sparò al cuoco, che rimase paralizzato. Oggi la sentenza

Sparò al cuoco a Pescara perché aspettava gli arrosticini: 12 anni all'aggressore. La vittima rimase paralizzata
Quell'aggressione senza motivo e senza senso, avvenuta per colpa di un ritardo nella consegna degli arrosticini, aveva sconvolto la città e non solo. Oggi arriva la...

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Quell'aggressione senza motivo e senza senso, avvenuta per colpa di un ritardo nella consegna degli arrosticini, aveva sconvolto la città e non solo. Oggi arriva la sentenza. Federico Pecorale, 29 anni, di Montesilvano, è stato condannato a 12 anni di carcere, di cui cinque in struttura psichiatrica Rems e 200mila euro di provvisionale: ad aprile dell'anno scorso ferì gravemente un cuoco, Yelfry Guzman, in un locale di Pescara. Pecorale fu arrestato dopo un folle fuga in taxi sull'autostrada A14, all'altezza di Fano. La polizia, una volta messasi sulle tracce dell'uomo, aveva contattato telefonicamente il tassista, spiegandogli la situazione ed evitando che potesse essere preso come ostaggio se ci fosse stato un blitz.  Alla fine il 29enne è stato bloccato all'interno dell'area di servizio Metauro, a Fano. Addosso aveva una pistola semiautomatica che è stata sequestrata e che verrà analizzata per accertarne la corrispondenza con quella che ha sparato nel locale.

 

Il cuoco restò paralizzato

Quello che avvenne fu terribile: innervosito per l'attesa per degli arrosticini, Pecorale entrò nel locale e aprì il fuoco contro Guzman, che rimase ferito gravemente: presente oggi in aula, il giovane cuoco restò paralizzato. La sentenza è stata emessa oggi dal giudice Francesco Marino, del tribunale di Pescara. «Giustizia è stata fatta: ho tanto pregato in questi mesi perché trionfasse la giustizia e la fede mi ha molto aiutato. Certo dovrò ancora combattere per tornare a camminare, ma questa sentenza mi da coraggio», le sue parole. «Una sentenza esemplare - commenta l'avvocato del cuoco, Piero Bisceglie - che ci soddisfa pienamente».

Il Gup Francesco Marino è andato anche oltre le richieste della pm Rapino, che aveva chiesto dieci anni, ma soprattutto ha tenuto in massima considerazione le perizie di parte, quasi di più di quella disposta dallo stesso tribunale alla criminologa forense Federica Vellante che aveva stabilito l'incapacità d'intendere e di volere del Pecorale al momento dell'aggressione. 

 

 

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Corriere Adriatico