Solvente tipo trielina nei pozzi, acqua vietata: l'ordinanza del sindaco di Fano coinvolge una trentina di famiglie. Gli accertamenti di Aset

Solvente nei pozzi, acqua vietata: l'ordinanza del sindaco di Fano coinvolge decine di famiglia. Gli accertamenti di Aset. Nella foto il pozzo di Falcineto Basso
FANO - Proibito l’uso domestico e agricolo dell’acqua prelevata dai pozzi privati nella zona compresa tra Falcineto Basso e Torno, dove sono stati individuati valori...

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FANO - Proibito l’uso domestico e agricolo dell’acqua prelevata dai pozzi privati nella zona compresa tra Falcineto Basso e Torno, dove sono stati individuati valori piuttosto variabili di tetracloroetilene, un solvente chimico affine alla trielina.

Sono una trentina, secondo le stime degli stessi residenti, le famiglie interessate dal provvedimento. Potranno essere rifornite di acqua potabile da un servizio di autobotti, facendone richiesta al numero verde di Aset spa: 800000989. 

Le autobotti su richiesta

L’ordinanza è stata firmata ieri dal sindaco di Fano, Massimo Seri, resterà in vigore fino a una nuova comunicazione ed è la conseguenza degli accertamenti successivi all’episodio della scorsa primavera, quando in due pozzi Aset della stessa zona era stato trovato tetracloroetilene in quantità superiore al limite di legge (10 microgrammi per litro).

Uno dei due pozzi, utilizzato per le miscelazioni estive, era poi stato distaccato in via precauzionale dalla linea di produzione. La società per i servizi, è spiegato nell’ordinanza, aveva quindi provveduto a ulteriori accertamenti sulla qualità dell’acqua di falda in zona. Un controllo a campione esteso anche alle abitazioni che, per scelta, continuano ad avvalersi del pozzo in un’area servita dall’acquedotto comunale.

I risultati delle indagini hanno quindi confermato l’inquinamento e l’ordinanza specifica che l’area da tenere sotto controllo a titolo precauzionale è stata individuata: «Gli esiti analitici evidenziano verosimilmente un andamento della contaminazione da Ovest verso Est lungo la strada comunale Croce Levata e la strada comunale Falcineto Basso», entrambe a Nord e parallele della Fano-Grosseto. Il provvedimento recepisce il contenuto di una nota Asur del 12 ottobre scorso, che segnalava la necessità di vietare l’utilizzo di «acqua proveniente da tutti i pozzi privati della zona», in cui sia rilevato un valore superiore al limite di legge. A Falcineto Basso e Torno è dunque proibito, spiegava la nota diffusa ieri dall’amministrazione fanese, consumare l’acqua dei pozzi privati «per uso alimentare, lavaggio o preparazione di alimenti, igiene orale, lavaggio di stoviglie e utensili da cucina, lavaggio di apparecchiature sanitarie, lavaggio di oggetti per l’infanzia e per l’annaffiatura di piante».

Accertamenti di Aset

L’ordinanza considera comunque l’eventualità di consumare l’acqua prelevata dai pozzi privati, qualora sia analizzata prima e controllata in seguito almeno una volta al mese, sempre che i valori rispettino il limite di legge. La causa dell’inquinamento deve essere ancora individuata, l’amministrazione locale assicura comunque che «in queste ore gli uffici comunali, insieme ad Aset spa, sono al lavoro per individuarla».

Incerto il contesto temporale in cui sia da inserire la contaminazione: più o meno recente oppure, al contrario, più o meno remota? Sembra prevalere l’orientamento che si tratti di un episodio per ora stabile, concentrato nell’area di Falcineto Basso-Torno. Risulta comunque un fenomeno difficile da inquadrare, perché i valori del solvente chimico, considerato pericoloso, oscillano sia all’interno della stessa zona (esemplificando: in un pozzo possono essere più alti del limite e a poca distanza più bassi) sia all’interno degli stessi pozzi, dove i dati non mostrano un andamento costante nel tempo. In conclusione un aspetto che fa riflettere: la vicinanza di altri pozzi per l’approvvigionamento estivo.

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Corriere Adriatico