Violenza razzista in campo, solidarietà dell'ex leghista Dallasta: «Non mollare il calcio Christophe, segui i tuoi sogni»

Il padre del calciatore era stato poi aggredito e colpito con un pugno a Isola di Fano

Solidarietà contro la violenza razzista, l'ex leghista Dallasta: «Non mollare il calcio Christophe, segui i tuoi sogni». Nella foto da sinistra Christophe Mensy e Giovanni Dallasta
COLLI AL METAURO - Solidarietà dal mondo politico e da tanti ragazzi di origine africana. La vicenda di Christophe Mendy, 26 anni, attaccante del Piandirose (seconda...

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COLLI AL METAURO - Solidarietà dal mondo politico e da tanti ragazzi di origine africana. La vicenda di Christophe Mendy, 26 anni, attaccante del Piandirose (seconda categoria girone A), vittima di insulti razzisti durante una partita di calcio a Isola di Fano insieme al padre, aggredito e colpito con un pugno mentre tentava di difenderlo, ha toccato tante persone. 

Consigliere del gruppo misto

Il consigliere comunale pesarese Giovanni Dallasta del gruppo misto invita Christophe a non mollare. Come pubblicato ieri dal Corriere Adriatico, Mendy ha dichiarato che non intende proseguire con il calcio quando sarà terminato questo campionato in cui la sua squadra lotta per la salvezza.

«Ho deciso di scrivere questa lettera al giovane giocatore di calcio del Piandirose Christophe Mendy - rivela Dallasta -, perché non accetto che degli insulti possano condizionare i sogni futuri di un ragazzo».

La lettera aperta

«Ciao Christophe - si legge nella lettera aperta - chi ti scrive è un consigliere comunale di Pesaro, ex militante ed ex coordinatore del partito Lega. Mi dispiace molto per quanto successo a te e a tuo babbo, purtroppo di persone violente e razziste è pieno il mondo, ma non per questo devi mollare».

«La società in cui viviamo è fintamente aperta, incoerente e in parte malata. Per esempio – scrive Dallasta - tutti vogliamo comodità e servizi ma nel contempo diciamo di essere ambientalisti, tutti vogliamo essere accoglienti ma nessuno è disposto ad accogliere, quindi accoglienti sì ma non a casa propria, tutti guardiamo ma non vediamo, tutti sentiamo ma non ascoltiamo. Questa è la società attuale».

Christophe ha abitato in Italia e a Fano, ora a Calcinelli, dall’età di 3 mesi, anagraficamente è nato a Dakar in Senegal. Ha detto chiaro e tondo che è stanco di scendere in campo ogni partita con la pesante zavorra di dover sentirsi razzisticamente etichettare come “negro”.

Le offese al politico

«Sai quante volte a me hanno detto “sei un politico di m.” o “ sei un leghista di m.” – lo incoraggia Dallasta -? Molte, ma non per questo ho smesso di fare politica. Sai quante volte ti urleranno quelle parole nel campo, nel lavoro, nella vita? Tante, ma le parole hanno il peso e il significato che tu vuoi dargli e l’indifferenza (verso questi attacchi, ndr) è sempre una grande arma, ricordatelo».

Un appello accorato

Quello di Dallasta è un appello accorato a proseguire nella sua passione di calciatore, che ha permesso a tanti giovani africani – compreso il più noto e famoso tra tutti Sadio Manè, stella del Bayern Monaco in Champions League – di raggiungere grandi risultati nonostante difficoltà apparentemente insormontabili.

«Non mollare, sei giovane – insiste – hai la tua squadra che ti stima, la tua famiglia, i tuoi amici, i tuoi progetti, non lasciare che quattro parole dette da sconosciuti ti condizionino il futuro. La prossima volta che ti insultano fa a loro un sorriso e se riesci anche un goal. Buona fortuna!».

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Corriere Adriatico