Azione, tensioni per l'adesione del sindaco Seri: scavalcato il partito locale. Pesano le critiche alla sua amministrazione

Azione, tensioni per l'adesione del sindaco Seri: scavalcato il partito locale. Pesano le critiche alla sua amministrazione. Nella foto da sinistra Stefano Marchegiani, segretario provinciale di Azione, e Massimo Seri, sindaco di Fano
FANO -  Azione vuole ragionare sull’iscrizione di Massimo Seri. L’assemblea provinciale del partito, riunita venerdì scorso, ha infatti avviato un...

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FANO -  Azione vuole ragionare sull’iscrizione di Massimo Seri. L’assemblea provinciale del partito, riunita venerdì scorso, ha infatti avviato un dibattito sull’adesione del sindaco fanese, che proseguirà anche al vertice del partito locale. Durante la seduta è stato richiesto che della questione sia investito il direttivo provinciale, da convocare subito dopo il ponte festivo.

 

Il confronto degli iscritti

Per Seri l’avvio non è incoraggiante, almeno per il momento Azione non sembra una casa del tutto accogliente nei suoi confronti. Nelle valutazioni di alcuni partecipanti all’assemblea, una quindicina di persone in totale, l’adesione di Seri al partito fondato da Carlo Calenda assume connotati politici impegnativi.

Riflessi che sono ritenuti di gran lunga più intensi, rispetto alla legittima scelta individuale, proprio per la caratura del nuovo iscritto: ruolo istituzionale rilevante, essendo sindaco nella terza città delle Marche, e un curriculum politico con proiezione sul livello nazionale (incarico come coordinatore nazionale degli amministratori locali per il Psi).

Criticati tempismo e modalità

In altre parole sarebbero dovuti essere diversi sia la modalità sia il tempismo adottati da Seri. E Azione vuole rifletterci sopra. Ma quali sono le altre ragioni di tanta precauzione? In realtà la cautela va a braccetto con un forte senso di irritazione.

L’iscrizione on line di Seri ha come riferimento diretto i livelli superiori di Azione e alcuni partecipanti all’assemblea hanno valutato la sua scelta come volontà di scavalcare il partito locale. Una questione di forma, dunque, cui si attribuisce però una valenza tutt’altro che accessoria. Ma ci sono anche altri aspetti ritenuti sostanziali sotto il profilo politico, come nel caso degli equilibri interni ad Azione in vista delle prossime elezioni regionali ed europee.

L’esigenza di discontinuità

Quanto all’imminente voto comunale il quadro sarebbe ancor più complicato, considerando che già in precedenza Azione aveva espresso l’esigenza di una chiara discontinuità rispetto all’attuale modello amministrativo, più che rispetto alle future alleanze politiche. Risultano infatti forti le perplessità sull’attuale amministrazione fanese e sulla gestione di alcune partite ritenute strategiche come il piano regolatore (ora da presentare al fotofinish nonostante i due mandati di tempo), la sanità, il bio-digestore, i 20 milioni a rischio del protocollo Regione-Comune.

Il tutto collegato all’impressione complessiva (sempre secondo alcuni partecipanti all’assemblea) di una giunta comunale che viva alla giornata e che abbia perso il passo proprio sui temi più qualificanti. Senza dimenticare, poi, che il rimpasto a metà del secondo mandato ha aperto spazi in giunta a +Europa, ma non ad Azione.

Le precedenti attrazioni

In precedenza Seri era stato accreditato di avvicinamenti a Italia in Comune di Federico Pizzarotti e a Italia Viva di Matteo Renzi, ma il passo verso Azione appare senz’altro più deciso e le reazioni, soprattutto nel campo del centrosinistra fanese, non sono tardate.

Il Psi ha già annunciato una propria lista alle elezioni comunali 2024, svincolandosi quindi dai gruppi civici che sostengono il sindaco dal primo mandato.

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Corriere Adriatico