Silvia Romano è viva: «Forzata a sposarsi ma adesso è proprietà di un uomo»

Silvia Romano è viva: «Forzata a sposarsi, ora è proprietà di un uomo. È costretta a portare il velo»
La giovane Silvia Romano è viva, ma è stata costretta a sposarsi con rito islamico ed è diventata «proprietà di un uomo del posto». Ad...

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La giovane Silvia Romano è viva, ma è stata costretta a sposarsi con rito islamico ed è diventata «proprietà di un uomo del posto». Ad affermarlo sono fonti dei servizi segreti italiani, scrive il quotidiano Il Giornale, secondo cui la cooperante italiana sequestrata il 20 novembre dell'anno scorso sarebbe stata «forzata al matrimonio con rito islamico» e sottoposta a «operazioni di lavaggio del cervello, una manovra di accerchiamento psicologico che punta a recidere i legami affettivi e culturali con la sua patria d'origine».  



La notizia delle nozze forzate, scrive Il Giornale, «è data per certa negli ambienti della nostra intelligence che seguono con grande attenzione l'odissea della Romano». «L'unica strada rimasta aperta è quella dell'intelligence, della ricerca di contatti e di trattative con i rapitori, - prosegue Il Giornale - in vista del pagamento di un riscatto che il nostro governo a quasi un anno dal sequestro è ovviamente pronto a pagare, e che allo stato appare l'unica strada concreta per risolvere il caso e riportare la Romano a casa. Se gli uomini che l'hanno in mano oggi la considerano ormai una di loro potrebbero persino rifiutare una trattativa sul riscatto. A meno che, e proprio questa è la speranza, tutto sia solo un modo per alzare il prezzo».



«Oggi Silvia (o qualunque sia il nuovo nome che le hanno imposto) è una donna costretta a indossare il velo e seguire la legge coranica» scrive il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. La giovane sarebbe ancora viva e si troverebbe all'interno della Somalia «probabilmente nella vasta area del Sud e del Sudovest» dove sarebbe stata trasportata dopo il sequestro. «Il matrimonio - scrive il quotidiano - celebrato ovviamente con rito islamico l'ha fatta diventare proprietà di un uomo del posto, probabilmente legato all'organizzazione che la tiene in ostaggio».
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Corriere Adriatico