Ospedale di Fano penalizzato, il candidato sindaco De Leo: «La Regione deve riequilibrare le risorse rispetto a Pesaro»

Ospedale di Fano penalizzato, il candidato sindaco De Leo: «La Regione deve riequilibrare le risorse rispetto a Pesaro»
FANO - Il servizio sanitario è, a giudizio di Giuseppe De Leo, un indicatore della subalternità che avrebbe Fano rispetto a Pesaro. Secondo il candidato sindaco...

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FANO - Il servizio sanitario è, a giudizio di Giuseppe De Leo, un indicatore della subalternità che avrebbe Fano rispetto a Pesaro. Secondo il candidato sindaco è percepibile un’evidente sperequazione tra il capoluogo di provincia, raffigurato come l’asso pigliatutto, e la terza città nelle Marche, che è rimasta al palo quando invece meriterebbe «maggiore attenzione». L’intervento di De Leo è un appello al governatore Francesco Acquaroli e al resto della giunta marchigiana.

 

La difesa del Santa Croce

L’amministrazione regionale è infatti invitata, «nelle more del piano socio-sanitario», a un significativo riequilibrio complessivo dei servizi sanitari e delle risorse da destinare. «Perseguirò con fermezza sulla strada per la difesa dell’ospedale Santa Croce, perché la salute è un bene primario riguardante tutti i cittadini fanesi», sottolinea De Leo, che sta promuovendo un movimento civico in vista delle elezioni comunali 2024. L’approdo naturale appare l’alleanza con il centrodestra fanese, però ancora incerto sulla guida della coalizione.

Il fatto che l’intervento sia firmato «Giuseppe De Leo, candidato sindaco», rivela la sua intenzione di andare avanti in ogni caso. «Nonostante il massacro compiuto dalla precedente amministrazione regionale e firmato Pd – argomenta De Leo – Fano rimane ancora il primo ospedale della provincia per accessi al pronto soccorso, ma pare che interessi poco. Faccio seguito alla scelta di costruire a Pesaro il nuovo ospedale, opera di investimento economico senza precedenti rispetto alle incertezze che si registrano a Fano negli ultimi tempi. Come è potuto accadere? Fano non è sufficientemente ascoltata».

La critica a Seri

De Leo punta il dito dell’accusa anche contro «chi doveva difenderci, l’attuale sindaco in carica (Massimo Seri per chi legge), che ha preferito galleggiare e calmare le acque di volta in volta con espressioni rassicuranti del tipo: Vocazione per la chirurgia minore ed elettiva».

Certe formule, sostiene De Leo, non permettono di realizzare, a chi non sia un tecnico, «che si sta dando per normale che il secondo ospedale della regione, dopo Ancona», per l’emergenza urgenza, «non sia in grado di operare una frattura al femore o un’appendicite acuta, dopo che il binomio Ceriscioli-Ricci ci ha sottratto di tutto. La cosa più inquietante è che a un’eccellenza come senologia, che porta a Fano le pazienti da fuori regione, l’ospedale non ha avuto l’intelligenza di dare un reparto. A maggior ragione nessun problema se a Fano non abbiamo le interventistiche, come se ciò non significasse che l’ospedale con i numeri che registra non ha un futuro. Occorre intervenire subito, prima che attecchisca definitivamente l’idea che si possa accettare un simile atteggiamento».

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Corriere Adriatico