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FANO - Il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, ha assicurato al sindaco Massimo Seri che la Regione con la riorganizzazione sanitaria avviata garantirà a Fano la disponibilità di un ospedale di primo livello con strutture riqualificate e servizi di qualità adeguati alla terza città delle Marche. Il primo passo, dopo la revoca del progetto dell’ospedale unico dell’azienda Marche Nord, è stata la destinazione al Santa Croce di 11,7 milioni di euro per l’adeguamento sismico nell’ambito del master plan dell’edilizia sanitaria e ospedaliera approvato dalla giunta regionale, che adotta la visione di una rete ospedaliera integrata.
Incomprensioni chiarite
Venerdì scorso si è svolto ad Ancona l’incontro istituzionale tra Regione e Comune che il sindaco di Fano aveva rivendicato, lamentando (alla lettura delle notizie sul nuovo ospedale di Pesaro ridimensionato a circa 400 posti letto rispetto i 612 inizialmente previsti) di essere stato lasciato dalla giunta regionale all’oscuro della nuova programmazione ed esternando il timore di un possibile declino per il Santa Croce una volta tramontato il percorso dell’ospedale unico per cui l’azienda Marche Nord era stata costituita.
Il sindaco Seri si è presentato in Regione con il suo consigliere Silvano Franchini e ha trovato ad accoglierlo il presidente Acquaroli affiancato dagli assessori all’edilizia ospedaliera Francesco Baldelli e alla sanità Filippo Saltamartini, insieme al capo di gabinetto.
«È stato un incontro positivo - commenta il giorno dopo Massimo Seri -, molto corretto e rispettoso sul piano istituzionale.
I contenuti
Qualcosa di più sui contenuti del confronto riferisce Francesco Baldelli. «Il presidente Acquaroli ha garantito al sindaco Seri che Fano avrà un ospedale con tutti i servizi necessari per una città di 60mila abitanti, che è la terza della Marche - afferma l’assessore regionale -. Io ho spiegato che abbiamo pianificato un intervento di riqualificazione della struttura, che era una delle preoccupazioni del sindaco, per avere un ospedale all’avanguardia che serve la valle del Metauro e la valle del Cesano e fa asse con Pergola, che tra Fabriano e Fano potrà ricostruire quella rete ospedaliera già esistente e funzionante nel passato. Gli investimenti previsti per l’adeguamento sismico sono finalizzati a rendere autonomo il Santa Croce per quei servizi che sono il cuore di un ospedale: pronto soccorso, diagnostica, chirurgia e terapia intensiva. Anche Saltamartini ha evidenziato il ruolo dell’ospedale di Fano, che sarà inserito nella rete integrata degli ospedali della costa e dell’entroterra di tutte le Marche».
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Corriere Adriatico