Santa Croce, altolà sul depotenziamento: l'ex primario Frausini appoggia il sindaco Seri e Ruggeri interroga in Regione. Baldelli: «Servizi rinforzati»

Santa Croce, altolà sul depotenziamento: l'ex primario Frausini appoggia Seri e Ruggeri interroga in Regione. Baldelli: «Servizi rinforzati»
FANO - Le incognite che gravano ancora sull’ospedale nel momento in cui si è avviato l’iter del nuovo piano socio sanitario destano non poche perplessità...

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FANO - Le incognite che gravano ancora sull’ospedale nel momento in cui si è avviato l’iter del nuovo piano socio sanitario destano non poche perplessità in chi teme che ancora una volta il nosocomio di Fano venga depotenziato.

 

Ha prodotto molta eco nell’ambiente sanitario e in quello politico l’allarme lanciato ieri dal sindaco Massimo Seri, attraverso il Corriere Adriatico, sul rischio di un depauperamento nei servizi dell’ospedale cittadino a partire dal temuto trasferimento al San Salvatore di Pesaro, dopo l’estate, del reparto di gastroenterologia, che costituisce un’eccellenza professionale.

L’opzione ortopedia

«La giunta regionale deve uscire allo scoperto – ha dichiarato la capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri - e specificare in modo esaustivo quali siano le sue idee sul futuro dell’ospedale Santa Croce, a cominciare proprio da gastroenterologia».

In proposito la consigliera regionale ha espresso la volontà di depositare subito un’interrogazione in Consiglio, specificando che il reparto in questione deve restare a Fano per non sguarnire il Santa Croce e per evitare il rischio di un circuito vizioso, tale da portare in ricaduta alla perdita di altri importanti servizi e di professionalità. «Stanno circolando con insistenza voci preoccupanti sul ruolo che dovrà assumere l’ospedale fanese all’interno del nuovo piano socio-sanitario e la vaghezza della giunta regionale ha come risultato di aumentare i sospetti.

L'opposizione intransigente

«Condivido – ha sottolineato - la preoccupazione del sindaco Massimo Seri e aggiungo che, se la prospettiva è depotenziare ancora una volta il Santa Croce, il Movimento 5 Stelle è pronto a un’opposizione intransigente. L’occasione è inoltre propizia per confermare che i 50 posti letto per ortopedia sono da assegnare all’ospedale di Fano, come peraltro ribadito più volte dai 5 Stelle e come approvato a larga maggioranza dal consiglio comunale, senza l’appoggio del centrodestra locale». 

Per l’ex primario di medicina di Marche Nord Gabriele Frausini, in pensione da meno di un anno, la formula ideale era ed è sempre quella dell’integrazione con l’ospedale di Pesaro. «Oggi come allora – ha evidenziato – non ha senso creare due strutture autonome a 12 chilometri di distanza. Dove si troveranno le risorse? Che senso ha creare dei doppioni? Io continuo a ritenere che la formula migliore era quella che aveva messo in atto la direttrice Maria Capalbo, in modo che i due ospedali avessero la capacità di interagire a vicenda, portando di volta in volta i necessari miglioramenti. Un’integrazione questa che poi doveva confluire nella realizzazione dell’ospedale unico che costituiva l’obiettivo principale. E a proposito della mobilità passiva, i nostri amministratori si sono mai chiesti perché i pesaresi preferiscono farsi curare negli ospedali dell’Emilia Romagna e non al Torrette di Ancona, nonostante che la città dorica sia più vicina ad esempio di Cotignola? Il vero problema è il fallimento di Torrette».

Secondo il dottor Frausini, il modello di sanità dovrebbe basarsi su un numero sufficiente e ben supportato di medici di base e su pochi ospedali ben attrezzati e facilmente raggiungibili. 

La promessa di Acquaroli

In realtà Acquaroli presentando il suo progetto alternativo alla ormai tramontata azienda ospedaliera durante il confronto svoltosi nell'ex chiesa del Gonfalone per la presentazione del nuovo piano socio sanitario, aveva sottolineato che i posti letto in provincia di Pesaro e Urbino sarebbero aumentati e non diminuiti.

«Questo significa – ha precisato ieri l’assessore regionale alle infrastrutture Francesco Baldelli rispondendo a chi prevede che il Santa Croce venga indebolito – che i servizi attuali saranno non solo mantenuti ma anche potenziati».

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Corriere Adriatico