Ismaele, la famiglia di Ambera in Macedonia Dal telefonino della ragazza l'Sms esca

Ismaele, la famiglia di Ambera in Macedonia Dal telefonino della ragazza l'Sms esca
PESARO - Si concentra sulla figura di Ambera, la fidanzata macedone 19enne di Igli Meta, l'albanese in carcere con l'accusa di aver squarciato la gola al 17enne di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PESARO - Si concentra sulla figura di Ambera, la fidanzata macedone 19enne di Igli Meta, l'albanese in carcere con l'accusa di aver squarciato la gola al 17enne di Sant'Angelo in Vado Ismaele Lulli, il lavoro degli inquirenti in queste ore.




Sarebbe partito infatti dal cellulare della ragazza, di cui Meta era geloso in modo ossessivo, l'Sms che fissava un appuntamento con il 17enne alla stazione degli autobus domenica 19 luglio. Un appuntamento al quale invece si sono presentati Igli e Marjo Mema, l'altro ragazzo arrestato, che con il pretesto di un bagno al fiume hanno portato Ismaele a San Martino in Selva Nera, luogo dell'omicidio.



Ambera, che al momento non risulta indagata, nega di avere inviato il messaggio: Igli le aveva chiesto il telefonino per controllare Sms, posta elettronica e messaggerie varie e avrebbe approfittato di quell'occasione per attirare Ismaele in una trappola.



Molta la pressione intorno alla ragazza, a Lunano, il piccolo centro in cui vive, sui social media e nelle comunità degli immigrati tanto che tutta la famiglia è partita per la Macedonia, ufficialmente per un periodo di vacanza anche se non si sa quanto sarà lungo. Il padre non si è presentato al lavoro: non è chiaro se per un periodo di ferie o se perché si è licenziato.



I carabinieri hanno organizzato una vigilanza dell'abitazione della famiglia a Lunano, facendola rientrare nei loro itinerari di controllo. Intanto il lavoro degli investigatori va avanti, in particolare nell'analisi delle celle telefoniche e dei social media, mentre si attende l'esito degli accertamenti dei Ris sull'arma del delitto (un coltello a serramanico recuperato nei giorni scorsi) e sui cellulari di tutti i protagonisti della vicenda, posti sotto sequestro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico