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L’ammissione
Ieri mattina in consiglio regionale l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha ammesso che non c’è ancora nulla di deciso, lasciando nello sconcerto il vicepresidente del consiglio Andrea Biancani del Pd che, affiancato dalla collega Micaela Vitri, attendeva risposte precise alla sua seconda interrogazione per conoscere il programma dello spostamento delle strutture psichiatriche di Muraglia. Operazione che richiede tempo, non certo 2 o 3 mesi e via, un piano organizzativo e risorse preventivate.
«Le mie domande sono rimaste sospese nell’aula - osserva con delusione Biancani -, lasciando di conseguenza nella più completa incertezza pazienti, famiglie, medici e personale a meno di un anno dall’annunciato trasferimento.
La necessità
Altro aspetto decisivo è la necessità che le strutture siano inserite in un contesto urbano e vitale per la riabilitazione dei pazienti. «È chiaro che i servizi devono essere collocati in sedi facilmente raggiungibili per evitare l’isolamento e favorire l’interazione sociale degli ospiti - sottolinea Biancani -. Elementi di cui mi auguro si tenga conto nella scelta dei locali. Spero pertanto che non si scelgano sedi troppo lontane tra loro e si eviti lo spezzettamento, dal momento che la concentrazione dei servizi legati alla salute mentale in un solo luogo ha rappresentato finora un valore aggiunto, anche per i pazienti e le loro famiglie che possono usufruire di un “sistema integrato” nel contesto cittadino».
Spostare queste strutture è un’operazione complessa che non deve penalizzare chi ci vive e lavora. Attrezzare le sedi per ospitare pazienti fragili e non autonomi non è né facile, né economico, né veloce.
L’obiezione
«Si sarebbero potuti risparmiare tempo e denaro - è la conclusione del consigliere regionale Biancani - se non ci fossero stati ritardi nella disponibilità delle sedi di proprietà dell’Ast e se fossero state valutate in maniera organica tutte le possibili opzioni, compreso il recupero dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto, come sollecito ormai da tre anni».
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Corriere Adriatico