Nessun inquinamento per l'incendio alla Profilglass: l'ha accertato l'Arpam

L'assessora all'ambiente di Fano, Barbara Brunori
FANO - «A seguito dell’incendio all’azienda di Bellocchi della scorsa settimana, i dati analizzati dall’Arpam successivamente all’evento accidentale,...

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FANO - «A seguito dell’incendio all’azienda di Bellocchi della scorsa settimana, i dati analizzati dall’Arpam successivamente all’evento accidentale, non hanno mostrato anomalie». Lo annuncia l’assessora comunale all’ambiente Barbara Brunori che, sulla base delle analisi svolte da Arpam per indagare sull’impatto ambientale collegato alle fiamme divampate alla Profilglass martedì 13 aprile scorso, intende tranquillizzare la città di Fano. Brunori si riallaccia ai primi riscontri emersi dalla stazione per il rilevamento dell’inquinamento atmosferico di via Filippini che «non hanno mostrato una variazione significativa di polveri sottili e dei suoi precursori, poiché la corrente d’aria registrata era opposta a quella della nuvola di fumo».

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«Un sospiro di sollievo»
Prima di commentare i risultati dell’Arpam, Brunori sottolinea che «tiriamo un sospiro di sollievo. La città e i cittadini possono stare tranquilli dato che l’incendio non ha provocato effetti o conseguenze tossiche».

E proprio sui controlli effettuati dall’Arpam, l’assessora afferma che «il campionamento è avvenuto con l’installazione di due campionatori a fiale di carbonio: il primo è stato posizionato dalle 19 alle 22 del giorno in cui è avvenuto l’incidente e un altro dalle 22 fino alle 10 del giorno successivo. I risultati analitici forniti dal laboratorio hanno evidenziato, dal punto di vista qualitativo, una presenza di inquinanti normalmente presenti in atmosfera in contesti ambientali similari. Invece, in riferimento alle sostanze volatili superiori al limite di tracciabilità - afferma l’assessora Barbara Brunori -, è lecito affermare che non vi siano rischi da inalazione».

Neppure per le acque si segnalano timori. «Sono state analizzate le acque che scorrono in mezzo allo stabilimento stesso e nei suoi pressi - precisa l’assessore all’ambiente -. Le indagini, focalizzatesi sia sul fosso di Carrara, che raccoglie le acque meteoriche, sia sul Canale Albani a cui si immette il predetto avvallamento, non hanno palesato criticità».

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Corriere Adriatico