SASSOCORVARO - Protesta diffusa e sempre più estesa, militante addirittura la notte si San Silvestro, contro l'ultima decisione impopolare sulla sanità della Regione Marche,...
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L'ultimo giorno del vecchio anno Antonio Baldelli, segretario provinciale di Fratelli d'Italia (nella foto), l'ha vissuto "visitando gli ospedali dell'entroterra in via di smantellamento a Pergola, Cagli, Fossombrone e Sassocorvaro". Stessa operazione si profila all'orizzonte "per i nosocomi di Pergola, Urbino e Fano. Quando l'attuale Piano sanitario, a firma Pd, sarà definitivamente attuato, rimarrà un solo ospedale, quello di Pesaro ma non potranno essere soddisfatti nemmeno i cittadini pesaresi perché il San Salvatore dovrà far fronte, da solo, ai bisogni dì un'intera provincia. Non riuscirà ad assicurare cure adeguate e risposte pronte né ai cittadini dell'entroterra né a quelli di Pesaro e Fano. La sanità privata avrà scalzato quella pubblica, con lauti guadagni per i soliti noti. Alla fine potrà curarsi solo chi avrà ".
Neli ospedali diventati di comunità un cartello annuncia testualmente che "il punto di primo intervento dall'1 gennaio 2016 è attivo tutti i giorni dalle ore 8 alle 20. Dopo le 20 e fino alle ore 8 il servizio è presidiato con una postazione Msa, mezzo soccorso avanzato, e relativo equipaggio composto da medico, infermiere e autista. In assenza del quale occorre rivolgersi al medico di continuità assistenziale suonando il campanello o telefonando ai numeri 0721721252 - 3398667200. Per tutte le prestazioni critiche e di emergenza deve essere chiamato il n. 118. I pronto soccorso continuativamente operativi h 24 si trovano presso gli ospedali di Fano, Urbino e Pesaro".
Il comitato pro ospedale incalza: "A Fossombrone i medici ospedalieri sono rimasti due, il terzo è a metà servizio in termini di ore, la pneumologa è in ferie e non rientrerà, il promesso secondo tecnico di laboratorio è un mese e mezzo che non si vede. Mesi addietro un manifesto del Pd assicurava che la missione salvataggio era stata compiuta e tutto é andato a rotoli".
Toni Matteacci della Sinistra Italiana Catria Nerone Entroterra evidenzia "una vergogna senza fine. La rabbia sale per le troppe bugie, ipocrisie e omertà. Per la mediocrità di chi doveva curare gli interessi dei nostri territori e invece sta spalancando le porte ai profitti e alle privatizzazioni. Per un governo regionale arrogante e determinato nella propria ostinata sordità ai bisogni delle aree interne". Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico