Violenza sessuale su una bimba di 12 anni, 60enne alla sbarra. Era l’amichetta della figlia della sua compagna

Il Tribunale di Pesaro
PESARO Violenza sessuale su minore, ieri le richieste del pubblico ministero. Il fatto riguarda un uomo pesarese di 60 anni, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti...

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PESARO Violenza sessuale su minore, ieri le richieste del pubblico ministero. Il fatto riguarda un uomo pesarese di 60 anni, accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una ragazzina di 12 anni. Lei era un’amichetta della figlia della sua convivente.

 

 
Il 60enne risulterebbe un vicino di casa e conoscente della famiglia. Secondo l’accusa e la testimonianza della minore, l’avrebbe palpeggiata e toccata nelle parti intime. Non una volta. Ma in tre occasioni distinte, anche quando le accompagnava al centro estivo. Le avrebbe detto di fare il gioco del dottore. È questa la grave accusa. Condotte che sarebbero state reiterate nel tempo tanto da creare danni psicologici e turbamenti alle bambine che gli sarebbero state affidate per ragioni di custodia. La ragazzina, dopo la perizia, è risultata attendibile e ha cristallizzato il racconto in un incidente probatorio. 


Una testimonianza in modalità protetta assistita da una psicologa per la consulenza tecnica. Ieri il pubblico ministero, nella discussione in rito abbreviato, ha chiesto che l’imputato venga condannato a 3 anni di reclusione. La sentenza arriverà il 22 giugno. L’avvocato Pia Perricci ha il compito di seguire la famiglia della 12enne e si è costituita parte civile per chiedere un maxi risarcimento di 250mila euro per la minore e 80mila per la madre. Ieri ha chiesto come provvisionale 150mila euro per la figlia e 40 per la madre. 
«Risulta difficile la quantificazione di una pena nel caso di violenza, ancor più quando si tratta di bambini – spiega l’avvocatessa Perricci - La violazione del corpo, dell’anima e nel caso dei bambini della purezza della loro infanzia e adolescenza ritengo che sia estremamente grave. Non c’è pena, non c’è risarcimento che possa ridare la purezza ad una persona violata nella sua intimità. L’imputato ha violato e ferito per sempre l’animo di una bambina di 10 anni, ha sporcato la sua infanzia. Purtroppo nei casi di violenza, molto spesso la vittima si sente colpevole ed ha paura di essere giudicata.


Fortunatamente in questo caso, la bambina ha avuto il coraggio e la forza di confidarsi con la mamma e di affidarsi pienamente alla giustizia. Per prevenire la violenza occorre far rete e soprattutto essere pronti ad aiutare, ad ascoltare, e a sorreggere chiunque ne abbia bisogno. Sono fiduciosa nella giustizia e certa che il Tribunale di Pesaro riuscirà a ridare la serenità e la fiducia a questa famiglia».
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Corriere Adriatico