Un vino da medaglia d'oro: il bianchello Andy 19 di Fiorini trionfa nel concorso di Londra

Pesaro, un vino da medaglia d'oro: il bianchello Andy 19 di Fiorini trionfa nel concorso di Londra
PESARO - Il vino Bianchello Andy’19 dell’azienda agraria Fiorini conquista la Medaglia d’Oro alla International Wine Challenge di Londra, uno dei più...

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PESARO - Il vino Bianchello Andy’19 dell’azienda agraria Fiorini conquista la Medaglia d’Oro alla International Wine Challenge di Londra, uno dei più longevi e autorevoli concorsi enoici al mondo. 


«Una notizia inaspettata e una grande soddisfazione – commenta Carla Fiorini – che premia il duro lavoro di questi anni e conferma che il percorso intrapreso è quello giusto. Per qualcuno può essere un’abitudine, noi non nascondiamo di essere emozionati e davvero orgogliosi di ricevere un premio così ambito, che rappresenta il massimo riconoscimento in uno dei concorsi più prestigiosi al mondo».

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Andy insieme a Radiant e Roy fa parte della trilogia Pop Wine, frutto di un percorso di ricerca e sperimentazione che caratterizza da sempre l’azienda. Nata da un’intuizione di Paolo Tornati, marito di Carla Fiorini, la trilogia, ispirata alla Pop Art, muove i primi passi nel 2012 con la nascita del primo vino, Andy, nel 2014. Da allora, una strada fatta di studio, applicazione, sensibilità, capacità e visione, porta i primi risultati. «Stiamo cercando di dare un’interpretazione importante al Bianchello, e questo risultato straordinario è la prova che stiamo centrando l’obiettivo. E’ un vino fedele all’annata, che rispecchia appieno proprio il suo essere ‘dinamico’ per la sua possibilità di cambiare, di vendemmia in vendemmia» conclude Carla Fiorini. 


Questo riconoscimento è l’ultimo di una lunga serie di premi conquistati dall’azienda Fiorini. Ricordiamo soltanto la “Guida Essenziale ai Vini d’Italia” di Doctor Wine a “Andy’18” e la consacrazione delle “4 stelle” della “Guida Vini Buoni d’Italia” 2021 di Touring Editore, sezione “Vini da non perdere” sempre a “Andy’18”. Quella di Fiorini è una storia agricola che si intreccia con le nuove frontiere del vino. L’azienda custodisce, da più di 100 anni, una storia di cultura, etica e rispetto. Immersa nelle colline della provincia di Pesaro e Urbino (località Barchi, comune di Terre Roveresche), ama attingere dalle proprie radici ma sempre per orientare un percorso rivolto al futuro. In ogni etichetta, non a caso, emerge il forte legame identitario con la cantina, che si tratti di autentici omaggi alla tradizione o di sapienti sperimentazioni. Degli oltre 100 ettari di terreni quasi interamente a conduzione biologica, ben 45 sono destinati ai vigneti: 30 ettari di Bianchello, 3 ettari di Sauvignon Blanc, 2 ettari di Verdicchio e 10 ettari tra Sangiovese ad acino piccolo, Sangiovese ad acino grosso, Montepulciano e Cabernet Sauvignon, da cui provengono le 13 etichette.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico