Dai vaccini alle armi biologiche, ecco tutti i dubbi sul biolaboratorio

L'area dove dovrebbe sorgere il biolaboratorio
PESARO - Biolaboratorio BSL3 alla Torraccia, il Comitato pone nuovi interrogativi dopo la riunione della commissione Atti e Ambiente in Comune e riferisce che è stato un...

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PESARO - Biolaboratorio BSL3 alla Torraccia, il Comitato pone nuovi interrogativi dopo la riunione della commissione Atti e Ambiente in Comune e riferisce che è stato un tavolo a cui ha partecipato il direttore dell’Istituto Zooprofilattico Vincenzo Caputo, incalzato dalle domande dei cittadini sulla natura del laboratorio. 

 

I quesiti


Tra queste quelle della consigliera Lisetta Sperindei che per prima ha reso nota alla cittadinanza la notizia del laboratorio. In particolare, ha chiesto perché si ignori «la volontà della cittadinanza, che non è mai stata interpellata sulla vendita di questo terreno con la finalità di costruirci sopra un laboratorio zooprofilattico sperimentale di sicurezza BSL3, nonostante lo Statuto di questo Comune ne preveda la possibilità». La consigliera ha ricordato che «i cittadini stanno valutando la regolarità del procedimento amministrativo per quel che riguarda l’alienazione». I dubbi riguardano «l’impatto del progetto per il luogo, per l’economia, i pericoli sanitari che comporterebbe, la mancanza di rispetto per animalisti e ambientalisti, il deprezzamento degli edifici e delle attività economiche esistenti. Ha evidenziato come nessun genitore porterebbe volentieri i propri figli in vacanza in una località dotata di laboratorio di sicurezza BSL3». 


Il rischio


Interrogativi anche sulla «valutazione del livello di rischio idraulico per esondazione delle aree che risultano altimetricamente basse rispetto al colmo marginale». Ha chiesto a Caputo «in quale programma del Recovery Plan è previsto il finanziamento del biolaboratorio». Infine ha chiesto se il direttore dell’Izsum possa «assicurare che i militari dell’NBC (la struttura militare che opera per il nucleare, batteriologico e chimico) non saranno mai in questa struttura, in particolare per fare vaccini di nuova sperimentazione per creare armi biologiche».


Le procedure


Il direttore generale dell’Izsum, Caputo, a cui ha fatto eco Giorgio Filipponi, dirigente Settore Prevenzione veterinaria e sicurezza alimentare Regione Marche, ha garantito più volte che «non ci sarà qualcosa di militare in questa struttura perché il Ministro della salute non lo permetterebbe mai» e che «come zooprofilattico non si fa ricerca animale, non si sperimentano virus» ma «i piccoli animali domestici entrati con criticità ne usciranno vivi e infiocchettati» che «casomai dovesse esserci un decesso all’interno della struttura, l’animale viene prima sterilizzato all’interno, trattato con sostanze e procedure di biosicurezza di alto livello». 


Va bene la fiducia ma...


Poi, in aggiunta, «non ci saranno odori ma emissioni zero grazie ad opportuni sistemi di filtraggio e sterilizzazione dell’aria». Per il Comitato «in sintesi, si può dire che la parola chiave è stata ed è la fiducia. Ma nessuno sa se le promesse potranno essere mantenute nel tempo. Se domani arrivasse un ordine dall’alto che “chiedesse” alla direzione della struttura di ottemperare a quanto previsto in delibera, vorrebbe o potrebbe lui sottrarsi alle direttive ricevute? 

 

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Corriere Adriatico