Far West sugli autobus scolastici, autisti nel mirino dei bulli. Appello al prefetto per garantire la sicurezza

Il trasporto pubblico per studenti in un'immagine di archivio
PESARO - Arroganti, maleducati, litigiosi. Si muovono in branco e si sentono intoccabili. Non è la meglio gioventù quella sotto accusa dagli autisti delle autolinee...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO - Arroganti, maleducati, litigiosi. Si muovono in branco e si sentono intoccabili. Non è la meglio gioventù quella sotto accusa dagli autisti delle autolinee Bucci che, esasperati, non vogliono più lavorare in queste condizioni e hanno denunciato fatti e bulli in una circostanziata lettera inviata al prefetto Tommaso Ricciardi.

Chiedono provvedimenti e maggiore sicurezza per la loro incolumità «anche perché - spiegano - siamo entrati in una routine di aggressioni fisiche e verbali a determinati orari, ad opera di minorenni e di alcuni maggiorenni, che creano problemi a noi e ai passeggeri».

 

 
A ritroso
A far scattare la denuncia è stato soprattutto il grave fatto avvenuto il 2 novembre scorso sulla tratta in partenza da Bivio Borzaga delle 19.15: Il conducente dell’autobus praticamente è finito nel mirino, letteralmente, di un giovanissimo passeggero che gli ha puntato una’arma contro facendo esplodere un colpo. E poco importa se si trattava di una pistola ad aria compressa, l’autista non poteva saperlo ed è rimasto sotto choc. Sono i colleghi della Rsu a circostanziare l’episodio, solo l’ultimo in ordine di tempo di una preoccupante escalation. «L’autista – racconta il portavoce della Rsu Paolo Dolfi - prima è stato insultato perché aveva controllato il biglietto di uno del gruppo poi, si è accorto, tramite la telecamera interna che monitora cosa succede tra i passeggeri, che uno di loro aveva una pistola». 


Preoccupazione
Preoccupatissimo, ha avvertito subito i carabinieri che però «non avendo una pattuglia sul posto, hanno raggiunto la successiva fermata di Urbania, ma solo quando il ragazzo era sceso». L’autobus pertanto ha proceduto nella sua corsa ma, raggiunto la circonvallazione di Urbania, l’austista ha incrociato nuovamente il ragazzo. Il giovane a quel punto ha tirato fuori l’arma che teneva in tasca e ha deliberatamente puntato la pistola verso il conducente facendo esplodere un colpo. Era una pistola ad aria compressa, ma solo al momento dello sparo l’autista si è potuto rendere conto che non era vera. Per l’uomo è stato uno choc. «Ha ancora davanti agli occhi il ragazzo che gli mira e gli spara. L’episodio - conclude Dolfi - è stato così traumatico che non ce l’ha fatta più a proseguire e un collega lo ha sostituito e ha portato a termine il servizio». Il recente accaduto è il più grave, ma ci sono pure altri fattacci “sistematici”. Riguardano determinate linee e hanno precisi orari. Come la corsa “Linea Verde”, quella in partenza da Urbino alle 19.05.


Gli esempi
«Tutte le sere, ed in particolare il sabato – racconta un autista - dobbiamo intervenire per chiedere ad un gruppo di ragazzi residenti a Sant’Angelo in Vado – Bivio Peglio ed Urbania, che poi trasloca nella linea 15 diretta a Lamoli, di mantenere un comportamento rispettoso. Gli dobbiamo dire di tutto: dall’indossare la mascherina al non urlare, non mangiare, non bere, non mettere i piedi sui sedili, non disturbare gli altri, ma il gruppo non ascolta ed è un’escalation di comportamenti irrispettosi nei confronti dei conducenti e degli altri passeggeri. È capitato anche che i mezzi siano stati danneggiati ed è stata sporta denuncia contro ignoti». Alla domanda se sono intervenute le forze dell’ordine, i componenti della Rsu rispondono: «Tanto non conta. I risultati sono inconsistenti. Anzi, sono pure negativi visto che non mai è stata presa posizione verso queste persone». Il clima è simile sulla “Linea Verde” in partenza alle 20 da Pesaro per Urbino. «Salgono ragazzi probabilmente residenti nelle zone di Montecchio-Morciola-Gallo di Petriano – racconta ancora la base sindacale aziendale - che, in barba a tutte le regole di decoro e di rispetto, si permettono di fare sull’autobus tutto ciò che vogliono e minacciano l’autista ogni volta che chiede un comportamento civile». 


Provvedimenti


Mentre nella tratta che parte da Pesaro alle 13, il problema è il sovraffollamento alla fermata “Guido D’Arezzo” delle 13.04, nella zona del campus scolastico. «Pur essendoci altri mezzi, alcuni gruppi pretendono di salire tutti insieme creando disagi e sovraffollamento». Considerando che «questi episodi stanno purtroppo diventando una consuetudine e il comportamento dei ragazzi sta diventando sempre più offensivo, consapevoli che non verranno in nessun modo sanzionati», gli autisti per poter fare il loro servizio in tutta sicurezza, insieme alle organizzazioni sindacali Filt Cigli e Fit Cisl, hanno inviato ieri mattina al prefetto e ai dirigenti di Autolinee Bucci e Adriabus una lettera con la quale chiedono «l’intervento delle autorità e provvedimenti urgenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico