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PESARO - Arroganti, maleducati, litigiosi. Si muovono in branco e si sentono intoccabili. Non è la meglio gioventù quella sotto accusa dagli autisti delle autolinee Bucci che, esasperati, non vogliono più lavorare in queste condizioni e hanno denunciato fatti e bulli in una circostanziata lettera inviata al prefetto Tommaso Ricciardi.
Chiedono provvedimenti e maggiore sicurezza per la loro incolumità «anche perché - spiegano - siamo entrati in una routine di aggressioni fisiche e verbali a determinati orari, ad opera di minorenni e di alcuni maggiorenni, che creano problemi a noi e ai passeggeri».
A ritroso
A far scattare la denuncia è stato soprattutto il grave fatto avvenuto il 2 novembre scorso sulla tratta in partenza da Bivio Borzaga delle 19.15: Il conducente dell’autobus praticamente è finito nel mirino, letteralmente, di un giovanissimo passeggero che gli ha puntato una’arma contro facendo esplodere un colpo. E poco importa se si trattava di una pistola ad aria compressa, l’autista non poteva saperlo ed è rimasto sotto choc. Sono i colleghi della Rsu a circostanziare l’episodio, solo l’ultimo in ordine di tempo di una preoccupante escalation. «L’autista – racconta il portavoce della Rsu Paolo Dolfi - prima è stato insultato perché aveva controllato il biglietto di uno del gruppo poi, si è accorto, tramite la telecamera interna che monitora cosa succede tra i passeggeri, che uno di loro aveva una pistola».
Preoccupazione
Preoccupatissimo, ha avvertito subito i carabinieri che però «non avendo una pattuglia sul posto, hanno raggiunto la successiva fermata di Urbania, ma solo quando il ragazzo era sceso».
Gli esempi
«Tutte le sere, ed in particolare il sabato – racconta un autista - dobbiamo intervenire per chiedere ad un gruppo di ragazzi residenti a Sant’Angelo in Vado – Bivio Peglio ed Urbania, che poi trasloca nella linea 15 diretta a Lamoli, di mantenere un comportamento rispettoso. Gli dobbiamo dire di tutto: dall’indossare la mascherina al non urlare, non mangiare, non bere, non mettere i piedi sui sedili, non disturbare gli altri, ma il gruppo non ascolta ed è un’escalation di comportamenti irrispettosi nei confronti dei conducenti e degli altri passeggeri. È capitato anche che i mezzi siano stati danneggiati ed è stata sporta denuncia contro ignoti». Alla domanda se sono intervenute le forze dell’ordine, i componenti della Rsu rispondono: «Tanto non conta. I risultati sono inconsistenti. Anzi, sono pure negativi visto che non mai è stata presa posizione verso queste persone». Il clima è simile sulla “Linea Verde” in partenza alle 20 da Pesaro per Urbino. «Salgono ragazzi probabilmente residenti nelle zone di Montecchio-Morciola-Gallo di Petriano – racconta ancora la base sindacale aziendale - che, in barba a tutte le regole di decoro e di rispetto, si permettono di fare sull’autobus tutto ciò che vogliono e minacciano l’autista ogni volta che chiede un comportamento civile».
Provvedimenti
Mentre nella tratta che parte da Pesaro alle 13, il problema è il sovraffollamento alla fermata “Guido D’Arezzo” delle 13.04, nella zona del campus scolastico. «Pur essendoci altri mezzi, alcuni gruppi pretendono di salire tutti insieme creando disagi e sovraffollamento». Considerando che «questi episodi stanno purtroppo diventando una consuetudine e il comportamento dei ragazzi sta diventando sempre più offensivo, consapevoli che non verranno in nessun modo sanzionati», gli autisti per poter fare il loro servizio in tutta sicurezza, insieme alle organizzazioni sindacali Filt Cigli e Fit Cisl, hanno inviato ieri mattina al prefetto e ai dirigenti di Autolinee Bucci e Adriabus una lettera con la quale chiedono «l’intervento delle autorità e provvedimenti urgenti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico