Fa il pieno sull'A14 e scappa senza pagare: inseguito, sperona l’auto della polizia. Alla fine il romeno si arrende

Fa il pieno sull'A14 e scappa senza pagare: inseguito, sperona l’auto della polizia. Adesso un 32enne è nei guai
PESARO  - Non paga la benzina, sperona l’auto della polizia stradale e finisce arrestato. È la cronaca di una serata turbolenta sul tratto pesarese...

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PESARO  - Non paga la benzina, sperona l’auto della polizia stradale e finisce arrestato. È la cronaca di una serata turbolenta sul tratto pesarese dell’autostrada A14. Secondo quel poco che filtra, un romeno di 32 anni, sabato scorso, ha effettuato una sosta in un’area di servizio e ha fatto benzina. Me dopo il pieno se ne è andato senza entrare per pagare il conto ed è scappato.

 

Il titolare ha avvertito la Polizia autostradale sottosezione di Fano che si è messa sulle tracce dell’uomo. Un inseguimento per diversi chilometri con gli agenti impegnati a imporre l’alt al veicolo. 

Il romeno non aveva intenzione di fermarsi tanto da speronare l’auto della polizia invece di fermarsi, ferendo i due agenti. Un impatto che ha generato un contraccolpo violento. L’inseguimento è proseguito anche grazie al supporto di altri agenti che hanno continuato a garantire la sicurezza della circolazione sul tratto autostradale. Dopo il brivido per il contatto tra le due auto, il giovane alla fine si è fermato. Ma come in ogni sceneggiatura che si rispetti, l’uomo una volta sceso ha continuato ad opporre resistenza nei confronti di altri poliziotti che lo hanno arrestato quindi per resistenza a pubblico ufficiale, addebitandogli anche il furto all’area di sosta. I due poliziotti di pattuglia sono finiti al Pronto soccorso per farsi refertare dopo lo scontro.

L’auto è stata danneggiata e il romeno è finito nella camera di sicurezza della Questura, in attesa dell’udienza di convalida prevista per questa mattina dove si farà più chiarezza su quanto accaduto. Tutto è partito da un furto all’area di sosta e si è tramutato in pericoloso inseguimento che ha messo a rischio la vita degli agenti. 

 

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Corriere Adriatico