Carenza di medici e ambulanze: la strana festa del 118 per i suoi 30 anni

Carenza di medici e ambulanze: la strana festa del 118 per i suoi 30 anni
PESARO  - Si festeggiano i 30 anni della fondazione del servizio emergenza-urgenza del 118 ma resta il nodo irrisolto della carenza di medici e dalle ambulanze ai pronto...

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PESARO  - Si festeggiano i 30 anni della fondazione del servizio emergenza-urgenza del 118 ma resta il nodo irrisolto della carenza di medici e dalle ambulanze ai pronto soccorso. Ne ha parlato il direttore generale dell’Area Vasta 1 Romeo Magnoni, ieri in visita agli stand e alle tensostrutture in piazza del Popolo, allestite per l’occasione del trentennale dagli operatori.

 

Il punto è arrivato dai numeri che fotografano il deficit di personale di cui soffre soprattutto la nostra Area vasta. Confermata dal direttore Magnoni anche la nuova sede, ancora da formalizzare del Distretto sanitario, che dovrà trasferirsi dalla sede storica di viale XI Febbraio, oltre alla ricerca di un nuovo hub vaccinale per l’autunno. Entro il 30 giugno infatti Spazio Conad darà all’Area Vasta disdetta del contratto d’affitto. 


Aree Vaste delle Marche com’è noto, alle prese con la prossima rivoluzione degli assetti annunciata dalla giunta regionale. Il direttore Magnoni rimarrà in carica fino al 30 dicembre, dopodiché si aprirà il percorso per le nomine ai vertici delle nuove aziende sanitarie, non più un’Asur unica regionale ma un’azienda sanitaria per ogni provincia. «La Regione ha appena avviato la discussione a livello di giunta e consiglio per il nuovo piano sociosanitario – entra nel merito il direttore Asur – solo successivamente lo presenterà in sede di Conferenza dei sindaci di Area vasta. Nel pacchetto di revisione, anche il ruolo dell’emergenza-urgenza. Certo è che si tratta di una riorganizzazione, che ci cambia radicalmente la vita: prima eravamo Area Vasta, c’era poi Marche Nord, e ora invece pare che ci accorperanno. Il cambiamento maggiore riguarderà proprio il nostro territorio rispetto ad altre Aree vaste delle Marche, in cui sostanzialmente non cambia nulla, se non la denominazione futura ma l’architrave resta identica. Ecco perché vertici e operatori dell’Area vasta 1, dovranno capire come organizzarsi al meglio per mantenere e migliorare i servizi. Nel merito, rispetto ad oggi dove il personale sanitario è separato fra Marche Nord e Area vasta 1, lo stesso personale sarà unificato. La nomina del futuro direttore di quest’azienda unica provinciale e dello staff arriverà a gennaio prossimo». 

Supportato dal dottor Alessandro Berardi direttore della centrale operativa 118, Magnoni rilancia il problema tuttora non risolto della carenza di medici, che si acuirà in questi mesi quando altri operatori lasceranno gli incarichi. «Auspichiamo che con questa riforma del piano sanitario, la Regione preveda una riorganizzazione mirata, a meno che dal livello nazionale e parlamentare non arrivi una soluzione strutturale per agganciare medici e frenarne l’esodo».



Nulla ha potuto fare l’Area vasta 1 sul nodo Guardie mediche, mantenendo la chiusura prolungata delle postazioni di Gabicce e Montecchio. I numeri dei medici guardisti sono ormai purtroppo noti. Ne manca quasi il 60 per cento e la maggior parte nella nostra provincia, mentre il resto della regione va meglio. Nell’Area vasta 1 si è concentrato il numero più alto di guardie mediche che sono entrate nei corsi di specializzazione. Non da ultimo il 118: «La Regione ha di recente bandito il corso per operatori – conclude Magnoni – speriamo ci siano delle adesioni di nuovi corsisti, poi si deciderà come rimpinguare la rete in organico. In tutta l’Area vasta 1 si è sotto di almeno 15-18 medici. All’attivo nelle varie postazioni ci sono attualmente 31 medici, 2 lasceranno il servizio a luglio, e tutto quando a regime dovrebbero essere in 47».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico