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PESARO - Barriere lungo le Siligate, esposto di 80 residenti. «Impatto ambientale e maggiore pericolosità, così sarà una superstrada. C’è ancora tempo per tornare indietro: due corsie e limiti di velocità più bassi». I malumori, all’arrivo dei tecnici di Anas per realizzare le barriere spartitraffico lungo la Ss16 nella zona delle Siligate, emergono pubblicamente con la lettera del Comitato per la tutela e la valorizzazione dell’Area della Consolare Flaminia.
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«L’installazione del new jersey è stata ripetutamente giustificata sulla stampa con i gravi incidenti avvenuti nel tratto successivo al valico delle Siligate, quello della variante.
Inaccettabile
Il Comitato ritiene che «sia inaccettabile la totale assenza di trasparenza con cui è stato portato avanti un intervento così impattante e che va a discapito di tutti i numerosi portatori di interesse. Il tratto dalla Bmw al valico non ha sempre avuto la conformazione attuale, cioè le 4 corsie e la doppia striscia continua che inizia proprio all’altezza della concessionaria. Al contrario, la strada aveva in passato le stesse caratteristiche del tratto precedente. Ciò che vediamo ora è il frutto di interventi successivi, anche recenti, finora sempre subiti dai residenti. Oggi, di fronte a questo intervento insensato e costoso, poniamo con forza questa domanda: quali sono le ragioni di sicurezza e di pubblica utilità che motivano l’esistenza di 4 corsie in questo tratto ed il limite dei 90 Km a ridosso delle abitazioni, non riscontrabile in alcuna altra strada con caratteristiche simili della provincia?».
I residenti propongono una soluzione alternativa: «Ciò che occorrerebbe è esattamente il contrario di quanto Anas è in procinto di fare: restituire finalmente a questo tratto le stesse caratteristiche del tratto precedente e successivo, che sono analoghi in tutto e per tutto; un tratto della vecchia strada consolare che presenta una successione di sbocchi di strade, abitazioni e passi carrai, con lo stesso identico carico di traffico di Cattabrighe e Colombarone. Solo qualche decina di metri prima della Bmw, via Romagna presenta 2 corsie ed un’ampia banchina per l’entrata e l’uscita in sicurezza dalle strade laterali e dalle abitazioni. E così pure a Colombarone. In tutte le strade provinciali si è giunti ad identificare soluzioni di calmieramento della velocità attraverso la riduzione della dimensione delle corsie e l’abbassamento dei limiti di velocità».
Che cosa non va
Altro elemento ritenuto penalizzante di questo intervento riguarda «l’impatto ambientale e paesistico di un muro in cemento alto un metro e che costituirà un limite di separazione invalicabile fra il territorio del Parco e quello del pre Parco. L’istituzionalizzazione di una “superstrada” a ridosso di una vera e propria perla del nostro territorio, il parco naturale del San Bartolo, si può davvero definire come miglioramento della sicurezza ed un intervento di pubblica utilità? - conclude il Comitato - La città di Pesaro non può perdere l’opportunità per un ripensamento di questo intervento che restituisca alla cittadinanza una strada veramente sicura per tutta la collettività, tutelandola e valorizzandola, perché si adatti al contesto meraviglioso ed unico in cui si trova». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico