PESARO - L’incontro con il nipote, la telefonata fatta al 118 di Pesaro per annunciare che di lì a pochi minuti ci sarebbe stato un intervento da compiere. Poi il...
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E’ successo poco dopo le 9. Un dramma choccante se si pensa, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, che il 90enne aveva incontrato poco prima il nipote, ignaro di quello che sarebbe successo di lì a poco. Tra i due un saluto normale. Egidio Fabbri non ha lasciato trasparire nulla delle sue intenzioni. Pochi minuti dopo ha imboccato la stradina in salita degli Orti Giulii. Si tratta dell’unico cancello aperto, visibile dal ponte di Porta Rimini.
La storica ditta di tessuti
Una volta raggiunto il giardino, a pochi metri da casa sua, ha chiamato il 118. Lucido nell’avvisare i sanitari del soccorso che di lì a poco ci sarebbe stato lavoro per loro. Determinato nei suoi propositi. Ha estratto una pistola e si è sparato un colpo alla testa, udito anche dal nipote. Immediato l’intervento della polizia arrivata sul posto con la volante e la squadra scientifica. Gli agenti hanno coperto con un lenzuolo la salma, hanno isolato la zona per i rilievi. Il bossolo del proiettile è arrivato all’esterno, finendo sul marciapiede che costeggia il cancello degli Orti Giulii, il parco accanto al quale per lungo tempo Fabbri aveva avuto la sua storica attività di tessuti, di cui poi aveva ceduto il marchio con l’azienda spostatasi nell’hinterland industriale. L’arma era regolarmente detenuta, così come le altre che i poliziotti hanno poi trovato in casa. La tragica notizia. avvenuta per di più in luogo pubblico, ha fatto rapidamente il giro della città. Egidio Fabbri era conosciuto, molti si ricordavano della sua ditta di tessuti con vendita diretta in centro storico: «Un signore distinto, elegante, con uno stile impeccabile». Un signore che ieri con un gesto definitivo in un luogo votato alla contemplazione e al silenzio ha voluto congedarsi dalla vita e dai giorni che lo attendevano ancora. E’ il terzo suicidio in nemmeno una settimana. Solo un paio di giorni fa una ragazza di 33 anni è salita al sesto piano di un palazzo di viale XI Febbraio e si è gettata nel vuoto. Nella notte tra giovedì e venerdì scorso un altro gesto disperato. Gabriele Bartoletti, 69 anni, artista ipovedente, si è lasciato travolgere da un treno merci tra Fano e Pesaro alle 3 di notte all’altezza del Camping Norina. Tre storie differenti, ma di un comune disagio che è diventato tragedia. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico