PESARO La coca nella confezione del chewing gum, nascosta tra il riso. E una dose nella scarpa. Due albanesi ventenni finiscono in manette. Per uno di loro è il quarto arresto per spaccio. L’attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti condotta dalla squadra mobile di Pesaro, ha consentito nel pomeriggio di giovedì scorso, di arrestare due calbanesi, poco più che ventenni, sorpresi a Pesaro con della cocaina pronta per essere smerciata ai clienti. Gli investigatori stavano già da alcuni giorni attenzionando un’autovettura Fiat Panda, poi risultata essere stata noleggiata a Rimini, con la quale i due stranieri erano soliti raggiungere Pesaro, fermandovisi solo per poche decine di minuti, per poi fare rientro nella vicina provincia romagnola.

 
I movimenti
Movimenti particolari, soprattutto per il fatto che i poliziotti li hanno visti incontrarsi con una persona, conosciuta dagli agenti come assuntore di stupefacenti. Questo ha alimentato il sospetto che i viaggi compiuti dai due potessero essere finalizzati alla consegna di droga. Nel pomeriggio del 7 luglio la medesima autovettura è stata nuovamente intercettata in Pesaro e pedinata dai poliziotti. Il successivo controllo effettuato nei confronti dei due albanesi e all’interno del veicolo ha consentito di rinvenire, custodito dentro ad un barattolo, un involucro contenente cocaina per circa 30 grammi, accuratamente ricoperto con uno strato di riso per assorbirne l’umidità e mantenerne la qualità del “prodotto”.

Le indagini

Una ulteriore dose, è stata rinvenuta nella scarpa calzata da uno dei due. Veniva infine sequestrato del materiale per il confezionamento delle dosi e la somma contante di 120 euro, ritenuta provento dello spaccio. Sono stati sequestrati anche i cellulari, in attesa di capire se possano dare informazioni sul giro di spaccio e approvvigionamento. I due, regolari, sono stati arrestati per la detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Uno dei due risultava già arrestato in altre tre precedenti circostanze, per i medesimi reati. Hanno patteggiato un anno e 4 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa, pena sospesa.