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PESARO - «Il decadimento della sanità marchigiana è frutto di un’impostazione tutta ideologica che è il contrario di quello che serve quando devi fare le cose». Lo ha detto l’ex presidente delle Marche Luca Ceriscioli ieri pomeriggio all’iniziativa sulla sanità organizzata dal Pd al circolo Arci di Villa Fastiggi di Pesaro che aveva come titolo “Sanità Marche: un piano dei sogni e l’incubo della realtà”.
Le critiche
Critiche dure a due anni e mezzo dal cambio di casacca alla guida della Regione: «Io penso che non c’è un punto che oggi ci faccia dire che su questo servizio stiamo meglio o siamo migliorati - rimarca - E’ importante smascherare questo punto perché era il cavallo di battaglia che hanno usato per convincere tanti marchigiani a votarli.
Nel corso dell’iniziativa, molto partecipata, sono intervenuti, tra gli altri, i consiglieri regionali dem Andrea Biancani, Micaela Vitri, il segretario provinciale della Cgil Roberto Rossini, il segretario comunale del Pd Giampiero Bellucci e Franco Pesaresi del Network Non Autosufficienza. «Avevano previsto entro il 31 dicembre 2022 il concorso di progettazione per il nuovo ospedale di Pesaro ma è maggio ancora non si vede nulla: siamo già in ritardo di sei mesi- dice Biancani- Hanno rinunciato ad un ospedale da 680 posti per tenere due ospedaletti. Finirà che Pesaro e Fano litigheranno per decidere dove chiudere un reparto perché i medici per tenere aperti gli stessi reparti in entrambe le città non ci sono. La pediatria è un esempio lampante. A Pesaro l’hanno riaperta ma con i medici a gettone. E prima o poi occorrerà scegliere. La chiusura dell’azienda ospedaliera Marche Nord è stata la più grande rapina fatta a questo territorio».
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Corriere Adriatico