Il Pd e la sanità: «Chiudere Marche Nord, la più grande rapina per il territorio». L'affondo di Ceriscioli

Il Pd e la sanità: «Chiudere Marche Nord, la più grande rapina per il territorio». L'affondo di Ceriscioli
Il Pd e la sanità: «Chiudere Marche Nord, la più grande rapina per il territorio». L'affondo di Ceriscioli
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Venerdì 12 Maggio 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 13 Maggio, 06:57

PESARO - «Il decadimento della sanità marchigiana è frutto di un’impostazione tutta ideologica che è il contrario di quello che serve quando devi fare le cose». Lo ha detto l’ex presidente delle Marche Luca Ceriscioli ieri pomeriggio all’iniziativa sulla sanità organizzata dal Pd al circolo Arci di Villa Fastiggi di Pesaro che aveva come titolo “Sanità Marche: un piano dei sogni e l’incubo della realtà”.


Le critiche


Critiche dure a due anni e mezzo dal cambio di casacca alla guida della Regione: «Io penso che non c’è un punto che oggi ci faccia dire che su questo servizio stiamo meglio o siamo migliorati - rimarca - E’ importante smascherare questo punto perché era il cavallo di battaglia che hanno usato per convincere tanti marchigiani a votarli. Sono state raccontate dalla Regione un mare di bugie. Le liste d’attesa si sono estese in maniera pesante anche sugli interventi. Non ricordo che tre anni fa ci fosse una simile difficoltà. E’ colpa di un’impostazione tutta ideologica. Faccio un esempio: ora si sostiene che la sanità per acuti si realizza in maniera migliore spargendo il servizio nel territorio.

E’ il contrario di quello che si dovrebbe. Gli ospedali poteva salvarli solo un Governo che avesse messo a disposizione delle Regioni risorse mai viste, ma la Finanziaria ha di fatto tagliato la spesa sanitaria perché non l’ha aggiornata neppure al tasso di inflazione».


Nel corso dell’iniziativa, molto partecipata, sono intervenuti, tra gli altri, i consiglieri regionali dem Andrea Biancani, Micaela Vitri, il segretario provinciale della Cgil Roberto Rossini, il segretario comunale del Pd Giampiero Bellucci e Franco Pesaresi del Network Non Autosufficienza. «Avevano previsto entro il 31 dicembre 2022 il concorso di progettazione per il nuovo ospedale di Pesaro ma è maggio ancora non si vede nulla: siamo già in ritardo di sei mesi- dice Biancani- Hanno rinunciato ad un ospedale da 680 posti per tenere due ospedaletti. Finirà che Pesaro e Fano litigheranno per decidere dove chiudere un reparto perché i medici per tenere aperti gli stessi reparti in entrambe le città non ci sono. La pediatria è un esempio lampante. A Pesaro l’hanno riaperta ma con i medici a gettone. E prima o poi occorrerà scegliere. La chiusura dell’azienda ospedaliera Marche Nord è stata la più grande rapina fatta a questo territorio».
 

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