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PESARO - Una grave sofferenza del bilancio, il cui equilibrio al momento non è più garantito. Un aumento di spesa che comporterà tagli nell’attività delle venti scuole superiori. «Quella del caro energia è una sfida decisiva che richiede un accordo di colore politico, la situazione è tragica, dobbiamo essere uniti. La crisi non ha partito e deve impegnare il Governo e la Regione a erogare gli aiuti economici necessari per fronteggiare i rincari».
La strategia
Si è rivolto principalmente ai sindaci del territorio il presidente della Provincia. Quegli amministratori che, in presenza e in diretta streaming, hanno seguito le comunicazioni di Giuseppe Paolini al consiglio provinciale, riunito ieri mattina in sala Pierangeli per una seduta straordinaria tutta dedicata alle bollette di luce e riscaldamento volate alle stelle. Sono in programma non solo un’assemblea a Roma dell’Upi (l’Unione delle Province italiane di cui Paolini è presidente), ma anche vertici per l’allarme nelle scuole con sindaci, presidi, rappresentanti degli studenti, sindacati, associazioni di categoria, Ami e Adriabus. «Gli incrementi sono abnormi, per noi è un’autentica débâcle» ha lanciato l’allarme il presidente di viale Gramsci, facendo parlare le voci di bilancio della relazione del direttore generale Marco Domenicucci.
Gente impaurita
«Non è esagerato parlare di economia di guerra, la gente ha paura come durante il Covid - ha dichiarto assai preoccupato Paolini -.
Poche certezze
Il presidente Paolini ha annunciato una soluzione tampone: «Da qui a fine anno si è concordato di trasformare in ore calore per circa 800.000 euro alcune migliorie che la ditta si è impegnata a realizzare. Questo dovrebbe garantire il riscaldamento entro dicembre, senza effettuare tagli». Durante il consiglio, Paolini ha anticipato alcune proposte di risparmio energetico nei licei e istituti tecnici e professionali da sottoporre ai presidi e ai comitati degli studenti: «Nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica - ha chiarito il presidente - faremo degli incontri per prendere decisioni collegialmente e adottare soluzioni unitarie. Per evitare la didattica a distanza il sabato intendiamo suggerire di allungare le lezioni al pomeriggio, si propone inoltre di bloccare le riunioni con i genitori in serata e farle in videoconferenza, le associazioni che ci chiedono la disponibilità delle palestre dovranno pagarsi il riscaldamento da sole, noi siamo costretti a spegnere tutto entro le ore 17, riducendo la durata del calore e abbassando di un grado o due la temperatura». La minoranza si è dimostrata collaborativa, per un fronte unico contro la crisi energetica: «Dobbiamo prestare attenzione a non fare pagare agli studenti il prezzo della didattica a distanza come durante la pandemia», si è raccomandato il consigliere Domenico Carbone, capogruppo di centrodestra.
I sindacati
Sull’eventuale ricorso alla Dad il sabato, fuori consiglio, i sindacati Cgil e Federazione dei lavoratori della conoscenza di Pesaro Urbino hanno manifestato al presidente della Provincia la loro perplessità al ricorso alla didattica a distanza che arrecherebbe «danno ad alunni e operatori del settore». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico